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Come organizzare la propria scrivania

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Che sia una bella scrivania stile antico o un piccolo tavolino all'angolo di una stanza, tutti noi abbiamo un posto dove sederci, scrivere, usare il computer, lavorare o fare i conti. Spesso questa parte della casa viene trascurata, e sulla scrivania si accumulano oggetti su oggetti che rendono difficile utilizzarla al meglio. Ma questa scrivania è in realtà il fulcro della nostra organizzazione domestica. Se è ordinata riusciremo a gestire al meglio casa, lavoro e anche la nostra vita! Ecco come fare per organizzarla:



  1. Togliete tutto ciò che si trova sopra la scrivania. E qui consiglio di approfittare e di pulire con un panno leggermente umido tutta la superficie e velocemente le parti laterali o le gambe del tavolo. Una spolverata anche alla sedia e avremo in 2 minuti un posto scrivania che brilla!
  2. Ponete il vostro cellulare o il telefono sulla destra o sulla sinistra del tavolo se siete mancini. Riducete foto e soprammobili al minimo, questa per voi è una stazione dove concretizzare qualcosa, non una vetrina dove tenere ricordini e gingilletti. Più spazio aperto create sulla vostra scrivania, meglio è.
  3. Tenete vicino al telefono una penna e un blocchetto a spirale dove prendere nota. Non è forse vero che se siamo al telefono e dobbiamo scrivere qualcosa, carta e penna non si trovano mai?? Nel blocco potrete anche scrivere una lista delle cose da fare o altre annotazioni che vi vengono in mente durante il giorno. Ma attenzione, se vi servono queste liste strappate il foglio ma non allontanate il blocco dal tavolo!!
  4. Tenete il vostro calendario vicino alla scrivania, per avere tutti i vostri appuntamenti sotto controllo.
  5. In un cassetto tenete tutti i vostri articoli di cartoleria. Una buona idea è di utilizzare un economico porta posate e porre negli appositi spazi matite, penne, gomme ecc. Fate scorta di questi articoli all'inizio dell’anno scolastico, quando si trovano delle magnifiche offerte.
  6. Sistemate il computer al centro della scrivania. Volendo si può mettere a 90 gradi, se avete una scrivania a L o se così siete più comodi. Dopodiché tenete sulla superficie del tavolo solo ciò che è attinente al progetto attuale e niente più.
  7. Tenete dei file in plastica o in carta vicino alla scrivania dove potrete organizzare tutta la documentazione cartacea che vi arriva sottomano. Denominate i file in: da fare, da considerare, in attesa di risposta, da tenere, da leggere e da organizzare. Può sembrare strano ma suddividendo mole cartacea giornaliera come posta varia, documenti scuola, scontrini, riviste, bollette e quant'altro si arriverà davvero a poter gestire con ordine ogni incombenza.
  8. Prendetevi ogni giorno qualche minuto per organizzare la vostra scrivania, per controllare i file e porre via ogni cosa fuori posto. Godetevi con relax questa piccola isola di pace che avrete creato e da cui potrete organizzare con successo qualsiasi cosa!!

Com’è la vostra zona scrivania? Come l’avete organizzata?


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Zuppa di fagioli del poverello

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Questa zuppa estremamente semplice da preparare è un piatto povero per eccellenza, adattissimo a periodi magri, magari proprio da fine-mese! A volte comunque quando preparo piatti del genere, si crea un’atmosfera davvero speciale e mi sento catapultata nella campagna povera di una volta, dove attorno al camino si mangiavano pietanze cucinate con pochi ingredienti, semplici zuppe o stufati fumanti, dal sapore rustico e molto sazianti! Con un piatto e un’atmosfera così, non c’è bisogno d’altro! 

Ricetta: Zuppa di fagioli del poverello

Ingredienti:

fagioli lessati (in scatola o cotti da quelli secchi)
acqua
sale
pepe
olio d’oliva

Mettete i fagioli in una pentola con dell’acqua, olio d’oliva e sale. Portate a ebollizione e cuocete per almeno 5 minuti. Oppure se avete appena cotto i fagioli secchi, prendetene una parte con del loro brodo, e fateli cuocere per 5 minuti in un'altra pentola aggiungendo sale, pepe e un po' di olio d'oliva. Servite nelle scodelle e accompagnate la zuppa con dei crostini di pane.

Più semplice di così non si può. Niente soffritto, niente pasta o quant'altro. I fagioli da soli sono gustosissimi e assieme a delle fette di pane vi regaleranno una cenetta semplice, rustica e molto soddisfacente!

Buon appetito!

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Ricetta anni '40: Polenta con il sugo di pomodoro e cipolle

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Eccovi una nuova ricetta della guerra! Questa ricetta si ispira ad una tratta dal libro di Petronilla "200 suggerimenti per... questi tempi", pubblicato negli anni '40, con varie ricette per tutti i gusti, che mi ha passato la mia cara amica Claudia. Si tratta di una ricetta molto semplice che ho leggermente modificato, come del resto avrebbe fatto ogni massaia di quell'epoca, utilizzando ciò che aveva in casa. La morale di questa ricetta è: chi ha detto che con la polenta e il sugo ci debbano per forza essere le salsicce??



Ricetta anni '40: Polenta con il sugo di pomodoro e cipolle

Polenta
passata di pomodoro
1/2 cipolla
olio d'oliva
sale


Preparate la polenta come da ricetta base. Tagliate finemente la cipolla e fatela rosolare con poco olio d'oliva. Aggiungete la passata, un po' d'acqua e il sale. Fate cuocere per almeno 15-20 minuti. Servite la polenta con il sughetto.

La ricetta prevedeva più cipolla ma io non ne avevo molta in casa. Senz'altro però verrebbe più gustosa. Potete aggiungere al sugo anche aromi vari a piacere come basilico, prezzemolo e origano.

Petronilla consiglia anche di far stufare con il sugo avanzi vari di carne, se ci sono, o salumi.

Un piatto economicissimo, quindi, come sapevano inventarsi le nostre nonne tanti anni fa.

Buon Appetito!

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Progetto anni ’40: la cucina della guerra - Risultato e commenti

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Come avevo già raccontato qui, per circa un mese abbiamo portato avanti il progetto di mangiare secondo il razionamento istituito durante la seconda guerra mondiale. Ho usato quello standard inglese, perché più completo e ho aggiunto le razioni di pasta, riso e polenta che venivano elargite in Italia. Ecco il risultato…

Devo dire che è stata una bellissima esperienza. Ho utilizzato per lo più ricette della guerra dell’epoca e altre inventate lì per lì usando gli ingredienti a disposizione. Dal momento che il razionamento prevedeva un numero limitato di cibi a lunga conservazione, abbiamo abbondato di quelli freschi, come frutta e verdura, facendo finta di vivere in una campagna di allora con possibilità di accedere a frutta e verdura dagli orti di guerra.

Ecco il nostro razionamento, per due persone, a settimana:

farina integrale - 2 kg
lievito di birra - 1 panetto
olio d’oliva - 500 ml
zucchero scuro - 125 gr
tè - 25 gr
uova - 2 (o farina di ceci 125 gr)
fagioli - 125 gr
lenticchie - 125 gr
noci - 125 gr
pasta -500 gr
riso - 500 gr
polenta - 500 gr
carote - 2 kg
cipolle - 2 kg
patate - 2 kg
passata di pomodoro - 500 ml
verdura e frutta - 5 kg (e più)
extra - 4 Euro

Note:
Ho cercato di mantenere il più possibile le quantità di razioni di allora, secondo le informazioni che ho trovato. Dal momento che il razionamento mutava secondo la quantità disponibile e anche con l’avanzare della guerra, ho deciso di servirmi dei dati sulle quantità più capienti: oggi non siamo in guerra e non avevo intenzione di mettere a repentaglio la mia salute e quella dei miei cari. Inoltre unendo il razionamento italiano a quello inglese, ho creato una combinazione di ingredienti forse non autentica. Ciononostante ho osservato le quantità date ricreando una situazione molto simile ad allora.
  1. Farina e non pane, dal momento che ce lo facciamo da soli. Farina integrale in quanto durante la guerra non si sprecava certo l’involucro del grano.
  2. Ho aggiunto il lievito che in genere non era previsto nelle razioni.
  3. Per l’olio è stata dura. Normalmente utilizzo tranquillamente il doppio di olio per cucinare. Ho imparato a soffriggere con il brodo con ottimi risultati e ad usare l’olio per lo più per condire l’insalata.
  4. Lo zucchero è bastato, facendo dei biscotti il fine settimana e poi utilizzandolo per la panificazione. Ma noi non mangiamo troppi dolci.
  5. Il tè è fin troppo, ma sarà utile per i mesi invernali quando ne beviamo di più.
  6. Le uova sono poche, ma essendo essenzialmente vegani non le abbiamo usate. Un’ottima alternativa costituisce la farina di ceci utilizzata per cuocere delle gustosissime frittate. La quantità basta per una frittata per due persone alla settimana.
  7. Al posto della carne ho introdotto i legumi che in questa quantità offrono quattro pasti per due persone.
  8. Pasta, riso, polenta e patate coprono benissimo il fabbisogno di carboidrati della settimana.
  9. E per supportare maggiormente la dieta settimanale, verdure a volontà! Abbiamo cominciato con 5 Kg, ma a volte ho comprato di più.
  10. Ho introdotto i 4 euro di acquisti extra, che corrispondono agli acquisti fuori razionamento che si potevano fare in Inghilterra con l’utilizzo di punti. Con questi punti si comprava generalmente scatolame. Ho usato quindi questo denaro per acquistare spezie, cacao, latte (vegetale), qualche barattolo e verdura.


Come ho già detto, probabilmente non è stato proprio un razionamento autentico, ma il principio di base lo abbiamo messo in pratica. Se si razionano i cibi a lunga conservazione, la carne e i legumi, e si cerca di assimilarne solo il giusto fabbisogno, rimangono fuori verdura e frutta che possono essere acquistati a piacere. Il risultato è una dieta più che equilibrata, piena di fibre e vitamine, e povera di grassi e proteine animali. Un’alimentazione davvero sana! Le ricette dell'epoca poi si sono rivelate una più buona dell’altra, a volte insolite, ma molto gustose.
Non abbiamo avuto fame, mai ci è mancato nulla, siamo stati sempre sazi e la verdura è anche avanzata!
Per questo abbiamo deciso di continuare, almeno fino a Natale, quindi aspettatevi ancora di tanto in tanto qualche altra ricetta della guerra!!
E il costo?? Beh, non ci crederete ma abbiamo speso intorno ai 150 Euro al mese per due persone! E questo utilizzando cibi integrali biologici, e (tanta) frutta e verdura a circa 1 Euro al kilo.
Se vi sembra poco non spaventatevi! Rispetto ad una spesa normale (non dico non razionata, ma NON FRUGALE), mancano del tutto nutelle, merendine, bibite di ogni genere, carni care, pesce fresco, surgelati, cibi precotti, pane e sfilatini del fornaio, patatine e biscotti vari, formaggi, ecc., ecc., ecc.

Un’alimentazione insomma del tutto attuabile oggi… e chi lo avrebbe detto che i tempi duri della guerra potevano insegnarci qualcosa?

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Borsa della spesa fai-da-te

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Nelle grandi operazioni di riciclo, viene sempre fuori qualche buona idea per risparmiare e riutilizzare qualcosa che non usiamo più. È il caso di questa vecchia federa, fatta tra l'altro con della stoffa che avevo e utilizzando bottoni di recupero. Non la utilizzavo quasi mai, anche perché era stata fatta per dei cuscini maxi, che da tempo non abbiamo più. Ho visto questa idea in internet e ho provato. Ecco cosa ho fatto...



Intanto ho messo sul tavolo la federa. È quadrata, non rettangolare, come le comuni federe, ma per questo ho pensato che andasse bene per farla diventare una borsa della spesa.





Poi ho tagliato i due angoli sopra, creando due curve nella parte interna.




Ed ecco già pronta la borsa! Sarebbe da rifinire ai bordi, e l'unico lavoro è quello di cucire la parte superiore che normalmente si chiude con un bottone. Presto, fatto!

A volte davvero basta solo un po' di fantasia e guardarsi intorno per creare cose nuove e risparmiare!!!


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È più economico vivere in campagna o in città?

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Spesso nei miei articoli parlo delle meraviglie della vita in campagna, e del vantaggio economico che ne deriva. Ma oggi vorrei valutare più a fondo la convenienza o la sconvenienza di vivere in città o fuori. Che cosa è effettivamente più frugale?


La risposta è… dipende. Dipende da tante cose, come il nostro lavoro, le nostre abitudini di acquisto, i nostri interessi e anche la nostra personalità. Perché certamente se si è frugali si può risparmiare dovunque, ma a seconda delle nostre inclinazioni e necessità potremo risparmiare più in un luogo anziché in un altro.

Ma vediamo le differenze:

Vita in città
  1. Non è necessario utilizzare la macchina.
  2. Ci sono più offerte e varietà di prezzi e negozi.
  3. Il lavoro è più vicino (se si lavora in città) e si risparmia nel trasporto.
  4. È più facile trovare lavoro ed un lavoro ben pagato.
  5.  Vita culturale più varia, spesso più costosa, ma ci sono anche delle ottime possibilità di mostre gratis, biglietti a costo ridotto, ecc.
  6.   C’è più scelta un po’ in tutto.

 Vita in campagna
  1. Gli affitti sono meno cari.
  2. Si spende meno per spese frivole o impulsive. Ci sono meno possibilità di spendere soldi.
  3. E quindi c’è più tempo per pensare a quale spesa effettuare.
  4.  I prezzi di acquisto delle case sono minori.
  5. I divertimenti comportano meno dispendio di denaro: fiere e sagre, ma anche camminate all'aperto, nei boschi, pic nic, o gite nella natura.
  6. I mercati rurali di frutta e verdura sono più abbordabili e i prodotti generalmente più freschi.
  7.  In campagna è più facile avere una casa con il camino o installare una stufa a legna, che fa risparmiare sui costi del riscaldamento e gas.
  8.  Vita vissuta più lentamente, meno stressante e caotica.
  9.  Meno manifesti e pubblicità cittadina che bombarda e incita a comprare.
  10. Mentalità più frugale tra vicini e chi vive in campagna.
  11.  Possibilità di avere un orto, frutteto e di tenere alcuni animali.
  12. Generalmente c’è più un senso di comunità in una piccola cittadina che non in città, quindi sono più favorevoli scambi e aiuti.
Insomma, ci sono pro e contro in entrambi i luoghi, forse più vantaggi in campagna, ma è logico che non è per tutti e non tutti potrebbero spostarsi dalla città.

Che cosa ne pensate? Dove preferite vivere? Avete cambiato casa per risparmiare?

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Prenotazione alberghi a basso costo: Booking.com

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Ultimamente mi sono imbattuta in questo sito, che ho trovato utilissimo e lo vorrei quindi condividere con voi. Prossimamente dovrò recarmi in una città italiana dove non sono mai stata (per sbrigare alcune faccende, non per vacanze!), e cercavo quindi una soluzione frugale per i pernottamenti. Ci sono vari siti di prenotazione in rete, ma io ho usato questo e quindi posso parlarvene e consigliarlo. Ecco i miei commenti...


Naturalmente mi sono già espressa sulla possibilità di risparmiare su viaggi e vacanze, soprattutto consigliando di rimanere a casa (vedi questo post). In questo modo certamente si risparmia enormemente su trasporto e albergo, trovando però una soluzione altrettanto buona per entrare nell'atmosfera vacanziera, rilassarsi, divertirsi, pur rimanendo a casa.

Ma chi invece proprio a casa non vuole stare, certamente può optare per viaggi frugali, come vacanze in tenda o bungalow, o prenotazioni in bassa stagione, o affittando un appartamento in una zona meno conosciuta. Volendo si può andare in vacanza con amici, dividendo i costi, o organizzarsi in modo tale da optare per mezze pensioni o bed and breakfast, pranzi al sacco, visite non guidate (con guida presa dalla biblioteca), ecc.

Utilizzando tuttavia questo sito Booking.com, si può risparmiare molto anche andando in albergo. Sicuramente è molto utile per chi viaggia per lavoro o per altri motivi deve pernottare fuori, per famiglie con bambini, e per chi non desidera rinunciare ad una vacanza senza albergo.

Il funzionamento è semplicissimo. Una volta arrivati alla pagina iniziale, basta inserire nella casella grande gialla in alto a sinistra la destinazione e in basso il periodo. Cliccando su CERCA verrà fuori una lista di alberghi della zona.

Ora, il bello è che il sito dà una lista di informazioni utilissime per aiutare l'utente a scegliere l'albergo più conveniente e vicino alle proprie esigenze. Prima di tutto in alto compare la percentuale di prenotazioni in totale per dare un'idea dell'afflusso di persone nel periodo scelto.

Poi i singoli alberghi sono correlati da più foto, ampiamente descritti in tutti i loro servizi, e indicano, tra l'altro, cosa importantissima, la disponibilità e il costo di ogni stanza.

A sinistra si trova anche un utilissimo filtro di ricerca, per trovare alberghi nella fascia di prezzo desiderata, numero di stelle, tipologia, pasti, servizi, ecc.

Inoltre, a facilitare enormemente la selezione dell'albergo ci sono i commenti di chi ne è già stato ospite, con l'attribuzione di un punteggio. Insomma leggendo tutto si ha quasi l'impressione di esserci già stati nel posto e quindi si è agevolati nel riconoscere l'hotel più consono ai propri desideri e necessità.

Un'altra comodità del sito consiste, infine, nel poter prenotare senza carta di credito (a volte), potendo, entro una certa data, stornare gratuitamente e online.

Io personalmente sono riuscita a prenotare un albergo poco fuori città, che tra l'altro aveva anche il prezzo più basso, ma nonostante ciò, oltre ad essere ben collegato con mezzi pubblici, si trova in un posto magnifico con una vista mozzafiato, offre numerosi servizi, un'ottima cucina ed ha uno dei punteggi più alti della zona.

Sinceramente senza l'aiuto di questo sito non avrei mai potuto trovare questa soluzione, avrei dovuto accontentarmi di un albergo più caro e non altrettanto bello e confortevole.

Vi consiglio vivamente Booking.com se cercate un albergo nei vostri viaggi e spostamenti, soprattutto se mirate a prezzo e qualità.

Conoscete questo sito? Come prenotate di solito i pernottamenti? Come risparmiate con gli alberghi o in viaggio?

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Buon Natale!

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Carissimi amici,

vorrei augurare a tutti voi un Buon Natale "frugale", pieno di gioia e serenità!!

A presto!

Pamela

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The Hunger Games - Impressioni di frugalità

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Eccomi tornata! Intanto auguro a tutti quelli che passano di qui Buon Anno 2014!! Come state? Avete passato bene le feste? Noi tutto bene, grandi mangiate e buona compagnia! E proprio in questi giorni infatti mi è capitato di prendere in affitto alcuni film, approfittando delle vacanze, e abbiamo finito per vedere The Hunger Games, il primo intendo. Mi è piaciuto molto e naturalmente, essendo quella che sono, ho elaborato delle considerazioni "frugali" su questo film che vorrei condividere con voi...



Intanto, per chi di voi non lo conosce, si tratta di un film ambientato in un era post-apocalittica, nel Nord America, dove il paese Panem è diviso in 12 distretti con una capitale. Il governo tirannico si concentra su pochi, così come la ricchezza, mentre la gente che vive nella maggior parte dei distretti vive in miseria. Ogni anno vengono organizzati dei giochi in cui partecipano due giovani per ogni distretto che dovranno combattersi l'un l'altro fino a che rimanga solo un unico vincitore.

Il film è un po' pesante, si respira l'aria dell'oppressione e della disperazione delle popolazioni povere che sono costrette a donare i loro giovani, in pratica, per morire durante il combattimento. I giochi si svolgono in un bosco dove non solo si dovrà riuscire a difendersi dagli altri, ma anche sopravvivere senza quasi sostentamento. Acqua, fuoco, un riparo e cibo quindi sono di primaria importanza per questi ragazzi.

Stavo pensando, rispetto alla situazione di crisi che stiamo vivendo, che spesso certe situazioni trovano una soluzione solo quando eventi esterni (di qualsiasi tipo) costringono a cambiare il nostro comportamento. I ragazzi del film, molti dei quali non erano abituati a combattere, si ritrovano in una situazione estrema, da cui non possono uscire a meno che non vincano, in cui sono costretti a trovare alternative drastiche. Ed è vero che proprio in questi casi si scoprono risorse inaspettate.

Voglio dire, cosa fareste voi se vi trovaste in un bosco, braccati da una dozzina di ragazzi assetati di sangue, avete fame, sete e freddo e non sapete dove ripararvi o nascondervi? Per questo a volte il film è piuttosto angoscioso, si spera che i protagonisti non finiscano male, insomma si è sulle spine fino all'ultimo!!

Quando parlo di frugalità a volte qualcuno magari può pensare che non sia necessario, o che sia troppo esagerato. Figuriamoci quando si tratta di frugalità estrema! Ma la vita sono alti e bassi e un segreto per non soccombere finanziariamente è proprio essere preparati e saper gestire le emergenze. Come? Mettendo da parte quando c'è più abbondanza, fare  provviste, non abbandonarsi a spese improvvise e non ben pensate, e saper rinunciare quando ce n'è la necessità. Altrimenti si soccombe e rialzarsi poi diventa molto difficile e penoso.

Un altro aspetto del film interessante è che i giovani avevano anche la possibilità di ricevere degli sponsor che avrebbero fatto pervenire loro nella foresta degli elementi vitali al momento del bisogno. Ma per avere degli sponsor bisognava farsi conoscere e soprattutto farsi piacere.

Riguardo a questo non sto invitandovi a farvi dipendenti da altre persone. Per carità non sia mai, soprattutto nell'ambito economico. Ma sicuramente una buona condotta, un buon viso a cattivo gioco e soprattutto saper donare e venire in aiuto al prossimo potrebbero significare un pensiero in cambio di qualsiasi genere in un momento del bisogno. E ricordiamoci che l'aiuto c'è sempre in un modo o nell'altro, a volte basta solo guardarsi intorno e avere fede.

Ultima da elencare è la tenacia, che senz'altro contribuisce a tenere alta l'adrenalina dei ragazzi che vogliono vincere a qualunque costo. Anche noi non dobbiamo arrenderci, ci sono miriade di modi per risparmiare, e risollevare qualunque situazione economica, per quanto lunga possa essere la via del risanamento. Non disperate dunque!

Insomma, vi consiglio di vedere questo film, vi dico subito che è un po' violento, in America è PG-13, cioè fino a 13 anni, in Italia è un film per tutti, fate voi, comunque per me non è un film per bambini!

Avete visto questo film? Vi è  piaciuto? Avreste la forza di  ricorrere a misure estreme in una situazione economica molto difficile?

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Ragù di lenticchie

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Da quando sono diventata quasi del tutto vegan sto cercando di trovare delle varianti a piatti tipicamente "carnivori". Uno di questi è il ragù. Questo sugo, in cui cuociono le lenticchie al posto della carne macinata, è stata una piacevole sorpresa, perché il sapore si avvicina molto al piatto tradizionale. Inoltre è ovviamente estremamente frugale dal momento che le lenticchie, specialmente se si comprano quelle secche, sono molto più abbordabili della carne. Dalla foto purtroppo non si vede bene, ma il risultato è comunque un sugo molto rosso e corpulento, adattissimo per paste, timballi, risotti e ripieni. Ecco la ricetta...



Ricetta Ragù di lenticchie

Ingredienti:

olio d'oliva
cipolla
200 gr di lenticchie (in barattolo o secche)
sale
1 bottiglia di passata di pomodoro
vino (facoltativo)
brodo vegetale (facoltativo)

Tagliate la cipolla finemente e fatela soffriggere in una padella capiente con un po' d'olio d'oliva. Lavate le lenticchie se usate quelle secche e aggiungetele alle cipolle. Fate insaporire, aggiungete circa  un quarto di bicchiere di vino (se volete e ce l'avete), fate evaporare un minuto e unite la passata di pomodoro. Ora aggiungete dell'acqua oppure per rendere più saporito il sugo, del brodo vegetale. È importante che ci sia abbastanza liquido nel caso utilizziate le lenticchie secche. Fate cuocere per almeno 30 minuti, girando il sugo di tanto in tanto con un mestolo. Infine aggiustate di sale e condite con un filo d'olio d'oliva.

Se preferite, potete frullare il sugo in modo da mimetizzare le lenticchie.

Vi assicuro che è veramente gustosissimo, a noi piace tantissimo. Lo abbiamo già mangiato con la pasta e in timballo assieme ad una besciamella vegan :-)

Buon Appetito!

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Come utilizzare al massimo la carne di pollo

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Prima di diventare vegan cercavo, anche utilizzando carne, pochi salumi e formaggi, di risparmiare al massimo e di utilizzare al meglio questi prodotti. Il pollo si addice particolarmente al risparmio perché oltre ad essere molto versatile, offre numerose possibilità di utilizzo. Vorrei quindi condividere con voi questi "segreti", specialmente con chi mangia carne regolarmente.


Partiamo dall'acquisto del pollo. In commercio lo troviamo venduto in vari modi: a pezzi misti, le cosce con o senza ossa, il petto con o senza ossa, le ali, il pollo intero. Generalmente ho notato che il pollo intero tende a essere più economico quindi consiglio di prendere quello, e se lo trovate in offerta prendetene più di uno, e poi a casa se volete lo potrete dividere da voi.

Se invece trovate in offerta anche gli altri pezzi, comprate quelli, non importa.

Ecco passo per passo cosa fare, utilizzando la carne di pollo cotta o cruda.

Metodo 1:

1) Cuocete arrosto il pollo (intero o a pezzi). Servitene un po' e mettete da parte il resto.

2) Con il resto del pollo cotto in forno vi consiglio di disossarlo e di dividere la carne bianca del petto da quella scura delle altre parti. Potete mettere la carne così divisa in bustine di plastica in freezer o utilizzarla come di seguito.

3) Il petto di pollo potete aggiungerlo in una insalata, se tagliato a dadini potete insaporire un risotto o una padellata di verdure o di patate.

4) Il resto della carne più scura potete utilizzarlo in minestre e zuppe, preparare un'insalata di pollo, farcire dei fagottini di pasta sfoglia o di pane e addirittura condirci una pizza.

5) Con le ossa preparate un brodo immergendole in acqua e aggiungendo una cipolla, una carota, odori e sale.

Metodo 2:

1) Tagliate il pollo crudo a pezzi

2) Dividete il petto dal resto della carne.

3) Tagliate il petto a fettine, che potrete anche rendere più fine e ampie con il batticarne. Cuocetele panate servendone una o due a testa assieme a tanta verdura e insalata. Oppure cuocetele al forno assieme a delle patate (ricetta qui)

4) Il resto del pollo lessatelo. Ricavatene brodo di pollo e pollo lesso da mettere a sua volta in freezer per un utilizzo futuro o per preparare un'insalata di pollo, per creare delle gustose crocchette, o da cuocere in umido con cipolle e carote. Il pollo così cucinato si può anche servire su fette di pane casareccio calde cosparse di prezzemolo fresco.

Queste sono comunque solo alcune idee, naturalmente ognuno troverà altri e nuovi utilizzi. La cosa importante è utilizzare tutto il pollo e suddividerlo pianificando a priori come cucinarlo e cosa farne. Vedrete che ne verranno fuori numerose pietanze, che unite a contorni economici soddisfaranno perfettamente la pancia dei commensali!!

Qual è il vostro modo di risparmiare con il pollo? Quali sono le vostre ricette preferite con questo tipo di carne?

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Pasticcio di patate e lenticchie

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Sempre rimanendo in tema di ragù vegetariano/vegano, oggi vi propongo un pasticcio, adattissimo per feste e ritrovi, molto semplice e frugale, che utilizza le patate e il mio ragù di lenticchie. In queste giornate invernali non c'è niente di meglio che un piatto di pasticcio fumante accompagnato da pane fatto in casa! Ecco la ricetta...




Ricetta Pasticcio di patate e lenticchie

Ingredienti:
3/4 patate grandi
ragù di lenticchie (ricetta qui)
besciamella (ricetta qui)
sale e pepe
olio d'oliva

Lessate le patate e preparate il ragù e la besciamella. Questa volta ho fatto una besciamella vegan utilizzano latte di soia e olio d'oliva (a presto la ricetta!).
Sbucciate le patate e tagliatele a fettine. Oliate una tortiera o una teglia, o se volete foderatela con carta da forno (ma oliate un pochino sulla carta lo stesso). Mettete nella teglia le fettine di patate coprendo tutto il fondo, salate, pepate e condite ancora con poco olio. Poi cospargete sopra le patate il ragù, cercando di ricoprirle interamente. Infine versate sopra la besciamella, livellando poi con un cucchiaio la superficie.
Mettete in forno caldo a 180 per circa 15-20 minuti.

A noi è piaciuto tantissimo, la besciamella fa una bella crosticina e questo senza neanche l'ombra di formaggio gratinato!

Buon appetito!


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La frugalità di Benjamin Franklin – Parte 1

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Benjamin Franklin, noto per aver lavorato alla stesura della Dichiarazione di Indipendenza americana e di esserne uno dei firmatari, fu uno dei Padri fondatori degli Stati Uniti. Oltre ad essere un uomo politico e diplomatico, era anche inventore, scrittore e studioso di svariate discipline. La cosa interessante di quest’uomo però è che nel 1732 cominciò a pubblicare una rivista annuale chiamata: L’almanacco del povero Riccardo. Questo almanacco conteneva, oltre a informazioni riguardanti il tempo meteorologico, il calendario, poesie, citazioni e previsioni astronomiche, anche delle massime di frugalità da lui stesso elaborate, che riflettevano il suo pensiero e stile di vita.



Benjamin Franklin era nato da una famiglia povera puritana e il padre era un fabbricatore di candele. Seppur distaccandosene col passare del tempo e elaborando una sua idea di religione, l'essenza del puritanesimo nell'etica sociale e del lavoro rimasero impresse nel suo modo di pensare. I puritani infatti, oltre ad avere una profonda e pia devozione nell'ambito religioso, erano dei grandi lavoratori. È interessante leggere come un uomo così versatile, pieno di capacità e affabilità con tutti, si fosse adoperato, utilizzando appunto un almanacco, per diffondere le sue massime sul valore della frugalità e della diligenza.

Nel 1758, anno in cui smise di pubblicare l’almanacco, Franklin pubblicò lo scritto the Way to whealth (la via alla ricchezza), che racchiudeva i consigli e le massime di frugalità pubblicate negli anni addietro. Eccone degli scorci:

(Lo scritto inizia con un'introduzione, in cui a Padre Abramo, un uomo molto saggio, viene chiesto di pronunciarsi sulla situazione difficile di quel tempo, in cui il governo inglese opprimeva le colonie americane con pesanti tasse. Padre Abramo sfoggia tutto il suo sapere, citando continuamente il "povero Riccardo" un uomo altrettanto saggio e rispettabile, da cui egli aveva appreso la sua filosofia).

 “Le tasse sono in realtà molto gravose, e se quelle emesse dal governo fossero le uniche che dovremmo pagare, potremmo pagarle con più facilità; ma ne abbiamo molte altre, e molto più gravose per alcuni di noi. Siamo tassati il doppio per la nostra pigrizia, il triplo per il nostro orgoglio e il quadruplo per la nostra follia; e da queste tasse i governanti non possono liberarci con una riduzione delle imposte. Prestiamo quindi ascolto ad un buon consiglio, e si potrà fare qualcosa a nostro favore; perché come dice il povero Riccardo, Chi si aiuta, Dio l’aiuta”.

Consigli sulla laboriosità:

“Si potrebbe pensare che sia un duro governo quello che tassa il suo popolo con il decimo del suo tempo per essere impiegato al suo servizio; ma l’ozio ci tassa molto di più; la pigrizia, portando malattie, accorcia drasticamente la vita. La pigrizia, come la ruggine, consuma più velocemente che il lavoro non usuri; mentre la chiave usata è sempre brillante, come dice il povero Riccardo. Ma se tu ami la vita non perdere tempo, perché proprio di questo è fatta la vita, come dice il povero Riccardo. Quanto più del necessario trascorriamo a dormire, dimenticando chela volpe addormentata non acchiappa polli, e che ci sarà abbastanza da dormire nella tomba, come dice il povero Riccardo.

Se più di tutte le cose il tempo è quella più preziosa, perderlo deve essere, come dice il povero Riccardo,lo spreco più grande; poiché, come lui ci dice anche altrove, il tempo perduto non si ritrova più; e ciò che noi chiamiamo abbastanza tempo, si rivela sempre non essere abbastanza. Alziamoci quindi e mettiamoci all'opera, agendo con un fine; in questo modo con diligenza faremo di più con meno perplessità. La pigrizia rende tutte le cose difficili, ma la laboriosità le rende tutte facili; e chi si alza tardi deve correre tutto il giorno e l'indigenza assalirà i suoi affari la notte; mentrel’indolenza viaggia così lentamente che la povertà presto la raggiungerà. Conduci i tuoi affari e non lasciare che essi conducano te; e coricarsi presto la sera e alzarsi presto la mattina rende un uomo sano, prospero e saggio, come dice il povero Riccardo".



...


L’almanacco venne pubblicato per più di 25 anni, vendendo migliaia e migliaia di copie. La pubblicazione infatti era spesso l’unica cosa che la gente leggeva dopo la Bibbia.

Erano tempi in cui le comodità odierne non esistevano e il pane quotidiano rimaneva ancora arduo da guadagnare. Si era alle soglie della scoperta dell’elettricità e delle grandi scoperte del 1800 che portarono alla modernità dei giorni nostri.

Quanto sono preziose quindi queste massime di allora, che dovrebbero farci riflettere sul valore delle nostre azioni e sulle loro conseguenze. La vita frugale non è solo dei poveri, ma è un principio di vita che anche grandi uomini possono sentire come loro.

A presto con la seconda parte...


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La Frugalità di Benjamin Franklin - Parte 2

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Continuiamo con il nostro post su Benjamin Franklin, tuffandoci di nuovo nelle sue sagge parole, che risuonavano nelle case e nei discorsi dell'epoca, in una America coloniale alle soglie della sua indipendenza.
Si parla ancora di laboriosità, una qualità d'oro che distingue spesso il successo dall'insuccesso, il guadagno dalla povertà, l'onore dal disonore... beh almeno a quei tempi.

“Allora, che cosa significa desiderare e sperare che arrivino tempi migliori? Noi potremmo rendere questi tempi migliori, se ci scuotessimo. La laboriosità non ha bisogno di desiderare, e colui che vive sperando, morirà digiunando. Non ci sono guadagni senza dolore; allora aiutate mani perché non ho un terreno; o se ce l’avessi sarebbe ben tassato. Chi ha un’attività commerciale ha una proprietà; e colui che ha un’attitudine, ha un mestiere di profitto e di onore, come dice il povero Riccardo; ma poi si deve lavorare all'attività commerciale e l’attitudine deve essere seguita, altrimenti né la proprietà, né il mestiere ci consentiranno di pagare le nostre tasse. 

"Se siamo laboriosi, non moriremo mai di fame; poiché la fame guarda nella casa dell’uomo che lavora, ma non osa entrare. Né l’ufficiale giudiziario o il poliziotto entreranno, poichéla laboriosità paga i debiti, mentre la disperazione li aumenta.E se allora tu non hai trovato un tesoro o non hai ereditato beni e denaro,la diligenza è la madre della buona fortuna, e Dio dà tutte le cose alla laboriositàAra profondamente il terreno mentre i pigri dormono, e avrai granoturco da vendere e da tenere. Lavora nella giornata di oggi, perché non sai quanto sarai ostacolato domani. 

"Un giorno di oggi valgono due di domani,come dice il povero Riccardo; e inoltre,non rimandare a domani ciò che potresti fare oggi. Se fossi un servitore non ti vergogneresti se un buon padrone ti trovasse ad oziare? Non sei tu il tuo proprio padrone? Vergognati di coglierti ad oziare, mentre hai tanto da fare, per te stesso,  la tua famiglia, il tuo paese e il tuo re. Maneggia i tuoi attrezzi senza guanti; ricorda cheil gatto con i guanti non acchiappa topi, come dice il povero Riccardo. È vero che c’è tanto da fare, e forse tu hai le mani deboli; ma continua nel tuo intento e vedrai grandi risultati; poichégocce costanti consumano le pietre; econ la diligenza e pazienza il topo mangiò e spezzò il cavo in due; e piccoli colpi abbattono grandi querce.


“ Mi sembra di sentire alcuni di voi dire, “Un uomo non può permettersi del tempo libero?” ti dirò, amico mio, cosa dice il povero Riccardo,utilizza bene il tuo tempo, se voi guadagnarti del tempo libero; e poiché tu non sei sicuro di ogni minuto, non buttare un’ora.Il tempo libero bisogna impiegarlo in cose utili; questo tempo sarà guadagnato dall'uomo diligente, ma il pigro non ce ne avrà mai. Molti, senza lavoro vorrebbero vivere solamente secondo la loro furbizia, ma vanno in bancarotta per mancanza di fondi; mentre la laboriosità dà conforto, abbondanza, e rispetto. Sorvola i piaceri ed essi ti seguiranno". 


...

A presto con la terza parte...

Vedi anche:

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La frugalità di Benjamin Franklin - Parte 3

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Ed ecco l'ultima parte di questa serie, in cui, nelle massime e nei detti di questo importante uomo politico, riecheggiano principi di laboriosità ed economicità. Oggi in particolare ci soffermeremo su consigli di prudenza e di frugalità vera e propria, quella dei puritani dell'epoca ...






"Ma con la nostra laboriosità dobbiamo, allo stesso modo, essere saldi, stabili e attenti e sovrintendere i nostri affari con i nostri occhi, e non fidarci troppo degli altri; affidare troppe cose alla cura degli altri è la rovina di molti; poiché negli affari di questo mondo gli uomini si salvano non grazie alla fede ma alla mancanza di essa.

"E questo è tutto per quanto riguarda la laboriosità, miei amici, e l'attenzione ai propri affari; ma a questo dobbiamo aggiungere, insieme alla nostra laboriosità  la frugalità, se vogliamo raggiungere il vero successo. Se non sa piegarsi a risparmiare ciò che guadagna, un uomo potrebbe tenere il naso per tutta la vita nella macina e morire senza valere un centesimo. Una cucina grassa rende la volontà  magra, e

molte proprietà vengono sperperate per gli acquisti,
poiché le donne per il tè abbandonano la tessitura e il lavoro a maglia
e gli uomini per l'alcool abbandonano l'abbattere gli alberi e il tagliare la legna.

Se vuoi essere benestante, pensa a risparmiare oltre che a guadagnare. Le Indie non hanno reso ricca la Spagna perché le sue uscite sono molto più grandi delle sue entrate.

"Basta quindi con le vostre costose follie, e non avrete tanto da lamentarvi dei i tempi duri e delle gravi tasse; poiché:

Le donne e il vino, il gioco e l'inganno,
rendono il patrimonio piccolo e il bisogno grande.

"E inoltre, ciò che mantiene un vizio servirebbe a tirare su due bambini. Tu penseresti, forse, che un po' di tè, o un po' di liquore qualche volta, mangiare cibi un po' più cari, vestirsi un po' più eleganti, e un piccolo divertimento quà e là non siano così importanti; ma ricorda, molte piccole cose fanno una grande cosa. Fa' attenzione alle piccole spese; una piccola perdita farà affondare una grande nave, come dice il povero Riccardo...

"Eccovi qui tutti insieme riuniti a questa vendita di abiti eleganti e oggetti vari. Voi li chiamate beni; ma se non fate attenzione, essi diventeranno mali per alcuni di voi. Voi vi aspettate che siano venduti a buon mercato, e forse anche a prezzi ancora minori; ma se non avete necessità per essi, vi diventeranno molto cari. Ricordate cosa dice il povero Riccardo; compra ciò di cui non hai bisogno, e presto dovrai vendere ciò di cui necessiti... Molti, per aver comprato abiti eleganti, sono finiti a non aver più niente da mangiare, per loro e per le loro famiglie. La seta e il raso, e il velluto, fanno spegnere il focolare della cucina, come dice il povero Riccardo.

"Queste non sono le necessità della vita; possono appena essere chiamate comodità; e ancora, solo perché hanno un bell'aspetto, quanti le vogliono avere! Per esse e altre stravaganze della gente fine è ridotta alla povertà ed è forzata a prendere in prestito da coloro che prima disprezzavano, ma che, con la laboriosità e la frugalità, hanno mantenuto la loro posizione; nel qual caso appare chiaramente che un contadino sulle sue gambe è più alto di un gentiluomo in ginocchio, come dice il povero Riccardo... Ma questo lo avrebbero dovuto sapere prima, se avessero accettato il suo consiglio. Se vuoi conoscere il valore del denaro, vai a prenderne un po' in prestito; poiché chi prende in prestito cade in pene e preoccupazioni, come dice il povero Riccardo;...

"Ma che pazzia deve essere l'indebitarsi per queste futilità? Secondo le condizioni di questa vendita ci viene concesso un credito di sei mesi; e forse ciò ha indotto alcuni di noi a visitarla, perché non abbiamo subito il denaro pronto, e speriamo ora di stare bene senza. Ma, ah! pensate a cosa farete allora: quando vi indebiterete darete ad un'altra persona il potere sulla vostra libertà. Se non potrete pagare nel tempo previsto, vi vergognerete di vedere il vostro creditore; avrete paura di parlare con lui; cercherete scuse mediocri, pietose e vaghe e gradualmente perderete la vostra veridicità e sprofonderete completamente in spregevoli bugie; poiché il secondo vizio è mentire, mentre il primo è indebitarsi, come dice il povero Riccardo;...

"Cosa pensereste di quel principe o quel governo che emanasse un divieto di vestirvi come un gentiluomo o una gentildonna sotto la pena di essere imprigionati o resi schiavi? Non direste che siete liberi e avete il diritto di vestirvi come vi piace, e che questo divieto costituirebbe una violazione dei vostri privilegi e che tale governo sia tirannico? Eppure vi state proprio mettendo sotto una tale tirannia, quando vi indebitate per questo vestito! Il vostro creditore ha l'autorità, a suo piacere, di deprivarvi della vostra libertà, confinandovi in carcere fino a quando non sarete in grado di ripagarlo. Nel momento in cui avete fatto un tale affare, non vi siete preoccupati del pagamento; ma, come dice il Povero Riccardo, i creditori hanno una memoria migliore dei debitori; i creditori sono una setta superstiziosa, grandi osservatori di determinati giorni e tempi...

" Questa dottrina, miei amici, è ragione e saggezza; ma dopo tutto, non dipendete troppo dalla vostra laboriosità, e frugalità, e prudenza, nonostante siano cose eccellenti; poiché non varranno nulla senza la benedizione del cielo; e pertanto, chiedete questa benedizione umilmente, e non siate impietosi verso coloro che al momento sembrano essere nel bisogno, ma confortateli e aiutateli, ricordate, Giobbe soffri, ma dopo prosperò".

(da The Way To Wealth, Benjamin Franklin)

...

E così si chiude questa serie dedicata a Benjamin Franklin e alla sua saggezza, alla quale possiamo attingere, riflettendo e forse cambiando le nostre abitudini sulla gestione delle nostre finanze!


Vedi anche: 


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Pasta e lenticchie al forno

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Questo è uno dei nostri (numerosi) piatti preferiti. Ogni volta che lo faccio mia figlia me lo ripete sempre. Eh sì a noi piacciono gli stufati, ci piacciono le lenticchie e il tutto messo insieme è una bontà! E una bontà frugale naturalmente!! Ma voi vi chiederete, perché al forno? Perché per risparmiare ho pensato di preparare questo piatto e di metterlo insieme a qualcos'altro che comunque dovevo cuocere in forno, e così ecco una pietanza cotta gratis!! A voi la ricetta:



Ricetta Pasta e lenticchie al forno

Ingredienti per 4 persone:

200 gr di lenticchie secche
250 gr di pasta tipo cannolicchi (o altra pasta da minestra o spaghetti spezzettati)
½ bottiglia di passata di pomodoro
Sale
Olio d’oliva


Sciacquate le lenticchie secche e mettetele in una teglia ricoprendole abbondantemente di acqua. Va bene  una teglia rettangolare media da lasagne. Mettetele in forno e fatele cuocere a circa 200 gr per un’ora. Controllate se le lenticchie sono cotte e hanno assorbito la maggior parte dell’acqua, altrimenti fatele cuocere per ancora 15-20 minuti. Quando sono cotte, aggiungete alla teglia il sugo di pomodoro, un paio di cucchiai di olio d’oliva, del sale e almeno due bicchieri d’acqua. Rimettete in forno e quando il brodo di lenticchie bolle aggiungete la pasta . Girate bene e fate attenzione a spingere in giù la pasta per farla coprire bene dal brodo. Fate cuocere ancora per 10-15 minuti, fintanto che la pasta sia pronta ed abbia assorbito la maggior parte del brodo.

Potete aggiungere spezie a piacere o anche verdure come cipolle e carote. La pasta viene abbastanza fitta e davvero molto gustosa.

Un nuovo modo per risparmiare se state comunque utilizzando il forno o se per una volta volete risparmiare sul gas (o forse vi finisce la bombola se la usate e non sapete cosa cucinare J).

Buon Appetito!


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L'autosufficienza dei monaci benedettini

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Una delle cose che mi affascinano del Medioevo è l’organizzazione dei monasteri, in particolare dell’ordine benedettino. San Benedetto, che creò l’ordine monastico vero e proprio, introdusse una sua regola per aiutare i monaci a vivere al meglio la loro vita spirituale. La sua idea si incentrava sull'alternarsi di preghiera e lavoro, il famoso ora et labora, che contribuì a creare dei centri spirituali del tutto autosufficienti. Una vita frugale per eccellenza, dove i monaci pregavano, lavoravano la terra e provvedevano principalmente a tutti i loro bisogni. Avviciniamoci un po’ per scoprire qual’era il loro segreto...

Intanto bisogna dire che non solo coprivano il loro fabbisogno ma, anche se non arricchendo, i monasteri riuscivano ad raggiungere una certa agiatezza: possedevano le terre circostanti che coltivavano e le eccedenze venivano vendute localmente, seppur a prezzi minori di quelli di mercato. Col tempo, intorno ai monasteri si insediarono case di contadini creando dei piccoli villaggi. Qui vi fiorì poi il commercio e l’artigianato.

Oltre a ciò il lavoro dei monaci portò ad una bonifica di alcuni suoli e coltivazioni di campi che nell'Occidente erano per la gran parte incolti. Inoltre, poiché necessitavano di cera per l’illuminazione, svilupparono l’apicoltura, un’attività a cui, nel Medioevo, si dedicavano soprattutto gli ordini monastici. L’allevamento del bestiame invece contribuiva a fornire lana per gli indumenti, come anche la pergamena utilizzata ampiamente dagli amanuensi.

La loro vera forza era costituita dal rigore religioso dettato dalla regola di San Benedetto, il quale organizzava ogni ora giornaliera dei monaci, nei mesi e nelle stagioni. Il monaco benedettino, a differenza di altri ordini precedenti, doveva appunto alternare la preghiera al lavoro, un monachesimo non (solamente) ascetico ma piuttosto pratico. Questo allo scopo, secondo il santo, di non cadere nell'accidia, ma di ravvivare la fede e la devozione con pause lavorative. Il lavoro quindi era anch'esso scadenzato dal tempo e limitato. 

"L’ozio è nemico dell’anima; e quindi i fratelli devono in alcune determinate ore occuparsi nel lavoro manuale, e in altre ore, anch'esse ben fissate, nello studio delle cose divine". S. Regola, c. 48 


La regola benedettina quindi prevedeva la seguente distribuzione giornaliera delle attività:

All'alba: Preghiera di lode
Ore 5:00 – 9:00 lavoro (nei campi o altre attività)
Ore 9:00-12:00 studio della Parola di Dio
Ore 12:00-14:00 preghiera, pranzo, riposo e preghiera
Ore 14:00- fino al tramonto: lavoro
Al tramonto: Vespri
Sera: cena e lettura di opere religiose. Preghiera e dormire.


Il monastero disponeva, oltre a campi coltivati, anche di un orto per gli ortaggi e per le erbe medicinali, e delle arnie per l’apicoltura.



Fossanova


Grazie al lavoro degli amanuensi, istituiti da Carlo Magno per diffondere la cultura e l’educazione nell'impero, i centri monastici benedettini diventarono il fulcro dello studio di varie discipline, e non meno di quella medica. Gli antichi testi di medicina infatti venivano copiati contribuendo alla nascita della medicina medievale. Da qui, i monaci benedettini cominciarono ad offrire assistenza medica ai pellegrini e a chi ne aveva bisogno: agli inizi dell’800 d.C. il monastero di San Gallo in Svizzera, per esempio, era fornito di un giardino di erbe officinali, alcune camere per i malati, una farmacia e un alloggio per i medici. Fu il primo ospedale dell’Occidente. Nel monastero le varie piante medicinali venivano accuratamente coltivate e conservate. Con esse si preparavano tinture, tisane, unguenti, bevande digestive, e liquori per uso terapeutico.

Fossanova


Fossanova


La loro organizzazione mi ispira molto, mi piace in un certo senso il loro rigore e il fatto di aver saputo gestire la loro sopravvivenza. Come diceva San Benedetto: per essere "veri monaci" bisogna vivere del lavoro delle proprie mani. Impariamo anche da loro a vivere una vita più frugale, praticando l’autosufficienza e semplificando la nostra vita.

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I fagioli di Terence Hill

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Chi non conosce il famoso film di Terence Hill, Lo chiamavano Trinità? E se lo conoscete, come potete non ricordare la famosissima scena dei fagioli?? Sfido ognuno di voi di non esservi venuta l’acquolina in bocca guardando Terence Hill mangiare avidamente quei fagioli direttamente dalla padella!! Abbiamo quindi pensato di ricrearli, eggià che sono molto frugali, alla cowboy di allora, di quelli che avevano poche risorse e mangiavano cibi semplici. Ecco come li abbiamo fatti!


Prima di passare alla ricetta, alcuni aneddoti. Guardando alcune interviste fatte successivamente a Terence Hill su questa scena, lui racconta che la voracità con cui mangiò i fagioli in quella scena è tutta vera… infatti lo avevano lasciato a digiuno per 24 ore!! Volevano davvero creare una recitazione autentica e a quei tempi ricorrevano a questi stratagemmi… E poi c’è il fatto che generalmente questo tipo di piatto si fa  con la pancetta, ma lui dice nell'intervista che non piacendogli, l’avevano omessa e avevano preparato i fagioli con il peperoncino. Bene, e così abbiamo anche un’”autentica” versione vegan!!! 

Intanto vediamo il famoso pezzo del film...





E ora veniamo alla ricetta:

Ricetta Fagioli di Terence Hill

Ingredienti

300 gr di fagioli borlotti
½ bottiglia di passata di pomodoro
½ cipolla
Olio d’oliva
Sale
½ bicchiere di vino
Peperoncino

Ammollate i fagioli in acqua per 12 ore e cuoceteli, se utilizzate quelli secchi. In una padella capiente, fate imbiondire nell’olio della cipolla tritata. Aggiungete i fagioli e girate per qualche  minuto. Versate il vino nella padella e fate evaporare. Poi mettetevi la passata di pomodoro, il sale, il peperoncino e un po’ d’acqua, coprite e lasciate cuocere per almeno 20 minuti.

Servite con del pane casareccio appena sfornato e con del vino rosso sfuso locale.


Buon Appetito!!

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Quiche di broccoli e peperoni

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Ecco, questa è una ricetta di "confort food", quelle pietanze ricche che sanno confortare nelle giornate fredde invernali. Ho utilizzato una pasta sfoglia per preparare questa quiche, comprata al supermercato. Non è fatta in casa ma devo dire che facendo il calcolo della farina e del burro non conviene dal punto di vista economico. Quindi a volte mi concedo questo piccolo lusso, si trovano di vari prezzi, e volendo anche in versione vegan. Ecco la ricetta...


Ricetta Quiche di broccoli e peperoni

Ingredienti:

1 pasta sfoglia rotonda
300 gr di broccoli
1 peperone medio
1/2 cipolla media
olio d'oliva
della besciamella (vedi ricetta qui)
sale e pepe

Pulite e lessate i broccoli in acqua leggermente salata. In una padella fate soffriggere la cipolla tagliata finemente e aggiungete il peperone tagliato a listarelle. Salate e fate cuocere per almeno 15 minuti o fintanto che il peperone sia cotto. Girate spesso durante la cottura, e se necessario aggiungete uno o due cucchiai d'acqua. Preparate intanto la besciamella.
Scolate i broccoli e metteteli in una scodella grande, tagliandoli a pezzetti. Aggiungetevi i peperoni cotti e amalgamate il tutto. Assaggiate e eventualmente salate e pepate. Preriscaldate il forno a 180 gradi.
Aprite il disco di pasta sfoglia e adagiatelo su una teglia da forno rotonda foderata con carta da forno. Versatevi sopra le verdure e poi la besciamella. Mettete la quiche in forno e fate cuocere per circa 15-20 minuti.

È una bontà e vi assicuro che vi conforterà molto mentre aspettiamo l'arrivo della primavera!!

Buon Appetito!

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Polpettone frugale vegan della domenica

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Ieri ho finalmente preparato il mio primo polpettone vegan!! Era domenica e volevo preparare qualcosa di "domenicale" e quindi mi sono decisa a cimentarmi in questa nuova ricetta! Avevo già cercato in internet, trovando vari modi di prepararlo, ma poi alla fine, siccome ero molto indecisa, ho fatto di testa mia, inventandolo di sana pianta!!! Ecco quindi gli ingredienti, la preparazione e i commenti finali...


Ricetta Polpettone frugale vegan della domenica

Ingredienti:

300 gr di lenticchie secche
100 gr di fiocchi di patate (o una patata grande lessa)
100 gr di pane grattugiato
1 manciata di olive verdi
1/2 cipolla
1 carota grande
1/2 bicchiere d'acqua
2 cucchiai di olio d'oliva
sale q.b.

Cuocete le lenticchie in acqua fredda per 1 ora circa. Aggiungete un cucchiaino di sale gli ultimi 10 minuti. Scolate e tritate nel mixer. Metteteli in una terrina capiente e aggiungete i fiocchi di patate o la patata lessa grattugiata, il pane grattugiato, le olive sminuzzate, la cipolla tagliata fine e la carota grattugiata finemente. Mescolate con una forchetta amalgamando bene tutti gli ingredienti. Vedrete una consistenza abbastanza asciutta e friabile. Aggiungete quindi il sale (cominciando da mezzo cucchiaino), assaggiando per vedere se va bene. Calcolate che le olive sono salate e che il polpettone si insaporisce con la cottura. Aggiungete l'acqua e poi mischiate con le mani cercando poi di comprimere l'impasto al meglio formando idealmente due polpettoni.
Oliate una teglia e adagiate i polpettoni molto delicatamente. Aggiungete delle patate tagliate a dadini per cuocere tutto insieme. Infornate a 200 gradi e cuocete per circa mezz'ora. Va bene se cuocete il polpettone per il tempo che si cuociono le patate.
Vi consiglio anche di girarlo a metà cottura per fargli fare la crosticina anche dalla parte superiore, ma fate attenzione a non romperlo.

Risultato:
A parte il profumo a dir poco inebriante che ha riempito la casa, facendo sembrare che stessi
preparando davvero un "vero" polpettone, il sapore ci ha stupiti, perché era buonissimo. Un gusto abbastanza forte e molto saporito. Direi ottimo per noi. L'unica cosa era che la consistenza del polpettone all'interno rimaneva abbastanza morbida e leggermente cremosa. Niente di male ma certo diversa da quella del polpettone di carne.

Lo rifarò senz'altro e magari proverò anche con altri ingredienti.
Potete aggiungere  delle spezie o erbe aromatiche, e anche altre verdure grattugiate. E naturalmente potete dimezzare le dosi, calcolando che un polpettone basta per due persone. Quanto a frugalità, beh, non si discute: si evita di spendere per la carne e si fa anche una bella figura per un pranzo in un giorno di festa!

Buon Appetito!!

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