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Come utilizzare e risparmiare con il pane grattugiato

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Una cara lettrice mi ha domandato come utilizzare parecchio pane grattugiato che si è trovata ad avere, ed ho deciso di risponderle scrivendo un post, poiché di idee ce ne sono molte e così tutti voi potete beneficiare di questi consigli. Ecco cosa si può fare:



Innanzitutto il pane grattugiato è una di quelle cose che si può ricavare in casa senza comprarlo, semplicemente grattugiando il pane raffermo che tutti noi ci troviamo ad avere sempre. Non buttate il pane quindi, ma grattugiatelo e conservatelo in un contenitore o anche in freezer. Se non è ancora del tutto secco, lasciatelo seccare a temperatura ambiente per un paio di giorni o se avete fretta, seccatelo in forno a 100 gradi per alcune ore (controllate di tanto in tanto, fate attenzione che non annerisca).

Se avete tanto pane grattugiato, si può utilizzare in diversissimi modi, ma in generale considerate di aggiungerlo un po' dappertutto, ho letto che ci sono degli chef che lo nascondono in svariatissime ricette, probabilmente per arricchire il piatto e renderlo più corposo e gustoso. Calcolate anche che aggiungendo il pane grattugiato a verdure, salse, ecc. le allungherete (qui come allungare i cibi), se avete cucinato con magri ingredienti, quindi aumentando la sazietà della pietanza.

Zuppe: aggiungete il pane grattugiato per ispessire zuppe, creme e minestre.

Pasta: avete mai provato la pasta al pane grattugiato? Frugalissima e molto gustosa! Inoltre potrete insaporire un po' di pane grattugiato con erbe, aglio e/o cipolla in polvere e usarlo al posto del parmigiano sulla pasta. Buonissimo!!
Ecco qui la mia pasta con i cavolfiori, e qui la mia pasta con i talli di zucchina.

Gnocchi: con il pane grattugiato si possono preparare dei gustosissimi gnocchi. Fatene in grandi quantità se potete e conservateli in freezer.

Polpette: un modo per risparmiare sulla carne macinata, quando si fanno le polpette, è di sostituire metà della carne con il pane grattugiato. Risultato buonissimo e non c'è poi una grande differenza.
Il pane grattugiato è un ottimo e indispensabile ingrediente per preparare anche delle polpette vegetariane o vegane, a base di verdura e legumi.
Per il mio polpettone frugale, clicca qui.
E qui trovate le mie polpette di riso.

Cotolette di pane grattugiato: Mai provate? Sicuramente sì, quando fate le fettine panate e vi rimane l'uovo e il pane grattugiato, non lo mischiate e lo cuocete insieme alla carne? Almeno mia madre faceva così per non sprecare. La mia idea è di preparare le cotolette direttamente con uovo e pane grattugiato. Aggiungete se volete varie spezie e aglio/cipolla in polvere, ma anche fresche con erbe fresche di stagione.
Ecco qui le mie cotolette vegetariane. Se siete vegan, sostituite l'uovo con la farina di ceci.

Insalate: quando condite l'insalata, aggiungete del pane grattugiato aromatizzato. È un'ottima soluzione per arricchire le nostre insalate.

Verdure cotte o saltate in padella: aggiungete del pane grattugiato per arricchire piatti di verdura cucinati in vario modo. A me piace per esempio aggiungerlo sempre ai fagiolini: ecco qui la ricetta per un risotto con i fagiolini ripassati.

Per gratinare: il pane grattugiato si può utilizzare benissimo per gratinare qualsiasi cosa in forno, sostituendolo al formaggio. O si può anche semplicemente aggiungerlo, rendendo la pietanza più sfiziosa.
Ecco qui la mia torta salata di verdure, e qui un'altra del periodo degli anni '40.

Frittelle: nella preparazione di frittelle di uova e verdura grattugiata, potete unire del pane grattugiato per aiutare ad aumentare la consistenza dell'impasto, specialmente se le verdure sono troppo morbide.
Qui trovate le mie frittelle di patate e legumi.

Per i dolci: con il pane grattugiato si possono preparare delle sfiziosissime torte, aggiungendolo o sostituendolo alla farina.


Se acquisite una mentalità nuova su questo ingrediente e cominciate ad utilizzarlo in questi diversi modi, il pane raffermo diventerà un ingrediente prezioso per la vostra cucina, invece di essere un elemento di disturbo da destinare alla pattumiera!
Per il mio post su come utilizzare il pane raffermo, clicca qui.

Ringrazio ancora la cara lettrice per la sua domanda, spero di aver risposto in modo esauriente e di aver fornito a voi tutti nuovi modi per utilizzare questo ingrediente un po' scontato.

Buon Appetito!

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Foto: Wikipedia.de

Risparmiare in Novembre

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Ciao a tutti, eccomi di nuovo qui con dei consigli frugali per questo autunno. I primi freddi sono già belli che arrivati, ma con essi anche tanta potenzialità di risparmio e di frugalità. I negozi sono pieni di prodotti nuovi, le feste si avvicinano, insomma le occasioni di spendere sono numerose, anzi dovrei chiamarle vere e proprie tentazioni!! Ma dal momento che la "conoscenza è potere", armiamoci di "sapienza" e affrontiamo anche questo mese autunnale meraviglioso con un piano e strategie frugali. Ecco i miei consigli per questo mese…



Frutta e verdura

  • I fruttivendoli sono pieni di frutta e verdura di stagione e vendono il surplus stagionale a poco. “Raccogliamo" lì e facciamo scorta!
  • Zucca, zucca e poi zucca: ci sono tantissime ricette che usano la zucca come ingrediente principale, come tortellini, gnocchi, zuppe, contorni, ecc. Alcune idee qui.
  • Patate e carote: costano pochissimo e se impariamo ad usarle di più in cucina in questo periodo, possiamo risparmiare ulteriormente. Di ricette con le patate ce ne sono a bizzeffe e tutte gustosissime, per idee vedete qui.
  • Castagne e funghi: andate a raccoglierli se ne avete l’opportunità. Con i funghi, ma solo se ve ne intendete bene, si può risparmiare tantissimo, e anche con le castagne… ma avete visto che prezzi ci sono in giro??
  • Mele: grande abbondanza in questo periodo. Se non siete così fortunati ad avere un albero di mele in giardino 😏, compratene in abbondanza: costano poco e si possono utilizzare in varie specialità culinarie dolci (idee qui). Ma anche crude, sapete una mela al giorno…
  • Arance: anche qui fate in modo di averne sempre in casa e fatevi una spremuta ogni giorno. È fondamentale per l’assunzione di vitamina C che vi aiuterà a schermarvi contro le malattie da raffreddamento.

In casa
  • Poncho: acquistate delle coperte in pile a pochissimo che si trovano dappertutto in questo periodo e trasformatele in un poncho (come fare qui). Starete caldi senza dover aumentare troppo il riscaldamento. Provare per credere!!
  • Camino: se ce l’avete, è il tempo di accenderlo!!! Risparmiate sul riscaldamento e create anche un’atmosfera meravigliosa e calda in casa.
  • Decorazioni: sbizzarritevi a decorare la vostra casa con foglie, castagne, pigne, rami, piccole zucche, mele, ecc. Con un po’ di fantasia potete realizzare bellissimi centrotavola e ghirlande e decorazioni da appendere o da mettere sopra il camino (ulteriori idee qui).

In cucina
  • Zuppe: questo è il tempo di dare più peso a zuppe e minestre: riempiono e sono economiche, soprattutto se utilizziamo i prodotti di stagione.
  • : è anche il tempo di tè caldi accompagnati da un dolce fatto in casa. Forse qui non tanto, ma in Austria, dove ho vissuto per molto tempo, il tè, specialmente in questo periodo è così tipico, è un must, e se ne vendono di tutti i tipi e aromi. So che i tè più particolari costicchiano, ma guardiamo la quantità, se conviene, e PER FAVORE, non usate una bustina per tazza!!!! Fate come in Austria, usate la teiera (o il pentolino, se non ce l’avete) e mettetene una o due per 3-4 persone (o più!!! Hahaha!). Se lasciate in infusione per qualche minuto sarà forte abbastanza!!


Tempo libero
  • Celebrate la festa del raccolto: è una festa meravigliosa che si usa celebrare nei paesi nordici, e in America è il famoso Thanksgiving. Cucinate solamente prodotti di stagione, quindi, zucche, patate, carote, funghi, cavoli, e fate dolci di castagne e mele. Che sia per riprendere la tradizione americana del ringraziamento, o semplicemente per riunirsi e gustare l'abbondanzas stagionale, è un’occasione bellissima per stare insieme e condividere ad una cena (economica) dei bei momenti.
  • Inviti a casa: oltre alla celebrazione suddetta, invece di invitare i vostri amici a cena, organizzate mini pomeriggi/serate gastronomiche (frugali), offrendo cioccolata calda e biscotti fatti in casa, oppure castagne e vino novello (acquistato dal contadino) INTORNO AL FUOCO DEL VOSTRO CAMINO. È un modo infinitamente economico di passare delle ore insieme all’insegna dell’autunno.
  • Sagre: non perdetevi le sagre di stagione che si svolgono nei vostri paraggi: di solito ci sono pietanze prelibate a costi bassi ed è un modo allegro di stare insieme.

Natale
  • Pensate già al Natale cominciando ad acquistare i regali: vi risparmierete lo stress dell’ultimo momento e risparmierete notevolmente ora, pianificando e comprando con tutta calma. (Ecco una lista di regali sotto i 10 Euro)
  • Pianificate ORA il Natale: decidete su tutto adesso, piatti del cenone, lista della spesa, inviti, cartoline da mandare, carta da regalo, ecc. Quando arriverà dicembre vi sentirete liberi di un grande peso e superorganizzati!

Acquisti
  • Approfittate del Black Friday: è l’ultimo venerdì del mese e, insieme al Cyber Monday, il lunedì successivo, trovate online su amazon.it delle forti offerte, soprattutto sul tecnologico, ma in generale anche su altri articoli.


Ecco alcuni consigli su come risparmiare in questo periodo. Altri consigli nel mio post "Come risparmiare in autunno"

Allora, come risparmiate voi in Novembre?


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Siete veramente frugali?

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Vi identificate realmente con lo stile di vita frugale o semplicemente state attenti alle spese per risparmiare qua e là? Avete la necessità e il desiderio di accaparrarvi una buona offerta per una soddisfazione personale o siete votati ad una vita semplice e parsimoniosa che tocchi tutte le aree della vostra vita? Questo post non deve essere preso come discriminatorio, perché in effetti ho sempre detto che ognuno ha il suo modo di essere frugale. Ma con esso vorrei suscitare una considerazione più profonda di cosa possa significare vivere frugalmente… vediamo quindi di scoprirlo: come si comporta una persona frugale rispetto ad una persona “normale”?


  1. Una persona normale guarda il prezzo più basso di una cosa e paga il prezzo normale se non trova altro. Una persona frugale aspetta i saldi prima di comprare qualcosa.
  2. Una persona normale sa cosa c’è per cena oggi e forse domani, ma poi basta. Una persona frugale pianifica il menù per un intero mese e usa tutto ciò che ha in casa.
  3. Una persona normale ha forse un’idea di quanto vuole spendere, ma non ha un sistema di controllo delle spese. Una persona frugale aggiorna il proprio budget regolarmente e sa sempre dove vanno i suoi soldi ogni giorno.
  4. Una persona normale non ha problemi a comprare a rate (contraendo un debito) se desidera fortemente qualcosa. Una persona frugale capisce che il debito non è mai la risposta giusta, anche se l’oggetto da acquistare è considerato una necessità.
  5. Una persona normale a volte confonde ciò che vuole con ciò che necessita. Una persona frugale sa sempre la differenza tra volere e avere bisogno.
  6. Una persona normale cerca di trovare delle buone offerte per le vacanze e si adatta a ciò che trova. Una persona frugale mette i soldi da parte prima di andare in vacanza più un extra per eventuali spese accessorie.
  7. Una persona normale, pur non volendo spendere troppo per le utenze, non dà tanto peso ai bollettini. Una persona frugale controlla attentamente i bollettini delle utenze da pagare e cerca sempre dei modi per abbassarne l’importo.
  8. Una persona normale paga il minimo mensile per la rata del suo debito. Una persona frugale finisce di pagare un debito rapidamente, aumentando la rata il più possibile.
  9. Una persona normale può avere qualche soldo da parte ma una grande emergenza potrebbe portarla in rosso. Una persona frugale ha messo da parte un fondo per le emergenze e vi versa un minimo regolarmente.
  10. Una persona frugale mangia molti cibi precotti, anche acquistati in offerta. Una persona frugale cucina pietanze fatte in casa.
  11. Una persona normale usa buoni spesa se ne ha l’occasione. Una persona frugale usa buoni spesa, saldi, app di risparmio e conosce il prezzo per unità di ogni cosa che compra per risparmiare al massimo.
  12. Una persona normale acquista ciò che le serve. Una persona frugale autoproduce tutto ciò che può, con il tempo che ha a disposizione.
  13. Una persona normale ha un giardino e un balcone fioriti. Una persona frugale coltiva un orticello o utilizza il suo balcone per produrre erbe o piccoli ortaggi.


Tutti questi punti sono quasi luoghi comuni della frugalità, ma non è uno scherzo metterli davvero in pratica. Molti di essi necessitano del tempo che non tutti hanno, e ribadisco che ognuno, con il suo carattere, i suoi mezzi e il suo tempo, trova il suo modo di essere frugale. Ma questa lista ci può aiutare a misurare noi stessi e a valutare cosa possiamo fare in più, cosa potremmo cambiare, perché la vita frugale è uno stile di vita, una mentalità che ci porta a vedere le cose sempre da un punto di vista di semplicità, convenienza e direi anche libertà.

Allora, siete veramente frugali? Qual è la vostra frugalità?


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Zuppa di zucca e mela

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Questa ricetta fatta qualche giorno fa è stata una sorpresa! Una deliziosa zuppa autunnale dal gusto delicato ma anche intenso. Buonissima! Un “confort food” davvero frugale che utilizza ingredienti stagionali molto economici. Ecco la ricetta!




Ricetta Zuppa di zucca e mela

Ingredienti:

300 gr. di zucca
1 piccola cipolla tritata
3 carote tagliate a dadini
1 cucchiaio di olio d’oliva
1 litro e ½ 2 di brodo vegetale
1 mela tagliata a pezzetti
Pepe nero appena macinato



Preriscaldate il forno a 230 gradi. Pulite la zucca lasciando la buccia, tagliatela a pezzi e ponetela su una teglia foderata di carta da forno e infornate per circa 20 minuti o finché la zucca sarà tenera.

Mettete l’olio in una pentola e fate soffriggere la cipolla e le carote per 5 minuti.

Aggiungete il brodo e la mela e fate cuocere per 10 minuti o fintanto che la mela sarà morbida.

Liberate la zucca dalla buccia e aggiungetela al brodo. 

Fate cuocere per ancora 5 minuti e poi frullate con un mixer ad immersione, creando una bellissima crema. 

Aggiustate di sale e pepe e servite.


Potete aggiungere alla zucca qualche goccia di panna e/o guarnire con del prezzemolo e accompagnarla con dei crostini di pane.


 Quali sono le vostre zuppe autunnali preferite?

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Olio d'oliva: Produzione, proprietà e utilizzi

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Questo è un guest post del mio carissimo amico Leonardo, che si intende di tante cose frugali e autoproduzione! È il primo di una serie di tre sull'olio d'oliva: oggi parliamo di come si produce, delle sue caratteristiche e dell'utilizzo frugale in cucina. Un post interessantissimo che approfondisce un alimento che ci accompagna tutti i giorni!



Introduzione:


Se dovessimo farci un giro nelle campagne vicine di questi tempi, ovvero da metà ottobre a inizi dicembre, sicuramente troveremo oliveti affollati di persone e grandi teli scuri distesi a terra.
La raccolta delle olive, infatti, è una delle attività stagionali che si effettuano in questo periodo, subito dopo la vendemmia e la preparazione della terra per la semina invernale. Un’attività che ha secolarmente scandito la vita delle popolazioni mediterranee e mediorientali generando uno dei frutti più preziosi che abbiamo a nostra disposizione: l’olio d’oliva.

Oltre ad essere l’elemento base della cucina italiana e più in generale mediterranea, l’olio di oliva è uno degli alimenti più completi e salutari che la natura ci offre, un ottimo conservante per i nostri alimenti fatti in casa e una vera e propria panacea di antiossidanti, vitamine e minerali, per questo è opportuno conoscerne le caratteristiche, saperlo scegliere, pagarlo il giusto prezzo ed infine utilizzarlo nella maniera più efficace e salutare possibile.


Classificazione degli oli e dei prodotti della lavorazione delle olive:


Possiamo distinguere quattro tipologie principali di oli estratti dalla lavorazione dell’oliva:

·         L’olio extravergine di oliva
·         L’olio vergine di oliva
·         L’olio lampante di oliva
·         L’olio di sansa di olive

L’olio extravergine di oliva è il prodotto più nobile della frangitura delle olive; per la denominazione “extravergine” la più recente normativa prevede una presenza di acido oleico inferiore allo 0.8% del peso e la totale assenza di difetti organolettici, oltre al carattere fruttato. Se correttamente conservato l’olio extravergine di oliva può durare anche oltre i 12 mesi.

L’olio vergine di oliva ha un tasso di presenza di acido oleico compreso tra lo 0,8% e il 2% del peso e difetti organolettici appena percettibili. Anch’esso è un prodotto nobile dell’estrazione e non prevede ulteriori procedure di raffinazione.



L’olio extravergine e l’olio vergine sono ottenuti soltanto mediante processi meccanici o altri processi fisici di lavorazione delle olive, in condizioni segnatamente termiche, molto spesso a freddo, che non causano alterazioni del prodotto finale. Il frutto infatti non subisce alcun trattamento diverso da lavaggio, decantazione, centrifuga e filtrazione.
Invece sia l’olio lampante di olive che l’olio di sansa sono oli raffinati.

In particolare l’olio lampante di oliva, rappresenta circa il 60% della produzione olearia italiana. A differenza di quello che il suo nome suggerisce, l’olio lampante non è più utilizzato per alimentare le lampade ad olio, ma come sotto-prodotto della lavorazione delle olive, viene raffinato mediante processi di de-acidificazione, deodorazione e decolorazione e destinato comunque all’uso alimentare. Spesso miscelato con opportune percentuali di olio extra-vergine o vergine di oliva può essere comunque venduto con la denominazione generica di olio di oliva, se questo rientra nei termini previsti dalla legge.

L’olio di sansa di oliva viene recuperato da un ulteriore ri-spremitura della sansa di olive, ovvero del materiale restante dalla prima estrazione degli oli nobili. La sansa di olive contiene circa il 3% di olio ricco di grassi insaturi ma anche di cospicue quantità di acido oleico e dalle qualità organolettiche non ottimali. Per questo anch’esso viene sottoposto a procedimenti chimici di raffinazione e destinato comunque all’uso alimentare, per la produzione industriale di snack e come valido sostituto di altri grassi saturi sicuramente meno salubri.

Le proprietà e gli utilizzi:


L'olio extravergine di oliva è costituito al 99% da grassi ed è organizzato prevalentemente in trigliceridi semplici e/o misti. La qualità degli acidi grassi dell'olio extravergine di oliva ne determina le proprietà chimico-fisiche e, in pratica, anche gli impatti sul nostro metabolismo.

Il restante 1% dell'olio extravergine di oliva apporta oligo-elementi essenziali come vitamine liposolubilitocoferoli e B-carotene, o comunque molto utili per l'organismo umano come fitosteroli e polifenoli; l’insieme di queste molecole contribuiscono, assieme ai tipici acidi grassi, a determinare le proprietà antiossidanti dell’olio extravergine di oliva.

Un’ottima fonte di approfondimento sull’argomento si trova al sito:

Nella cultura tramandata dalle nostre nonne l’assunzione di uno o due cucchiaini d’olio appena spremuto (spesso accompagnato da tre gocce di limone) a digiuno appena svegli è una vera propria panacea per tutti i malanni. L’olio appena spremuto infatti è di un colore giallo/verde intenso e carico, ancora torbido poiché tutta la clorofilla e i composti integrali sono ancora in sospensione nel liquido.
Assumerne una piccola quantità a digiuno, non assumendo altri cibi per la successiva mezz’ora, garantisce l’assorbimento esclusivo degli oligoelementi, senza interazione con altri cibi, col minimo apporto calorico.

L’olio è un ottimo elemento conservante, ci sono tantissime ricette di verdure conservate sott’olio, melanzane, peperoni, cipolline. Ma attenzione, se è vero che è opportuno usare il miglior olio che si ha a disposizione per la conservazione degli alimenti è anche vero che è davvero un peccato buttarlo! L’olio di conservazione dei pomodori secchi, ad esempio, è ottimo in cottura per sughi piccanti o ragù di verdure, cacciagione e carni in padella, mentre l’olio delle melanzane e delle zucchine sott’olio è perfetto per condire insalate ricche con radicchio, noci e arance.

Le olive da olio, arrivate a piena maturazione, possono anche essere essiccate accanto al fuoco, perdendo acqua e peso e acquistando sapore e concentrando gli elementi e i grassi insaturi. Nella memoria tramandata dalle nostre nonne ci sono due modi per essiccare le olive vicino al fuoco; inserirle in una vecchia federa e lasciarle a media distanza dal calore fino a quando la polpa diventa bruna e ben attaccata all’osso, l’epitelio raggrinzisce e imbrunisce così come la polpa.

Oppure disporle in un tegame di terracotta in un cantuccio del focolare alternando uno strato di olive ad uno strato di sale grosso, senza esagerare: in questo caso sarà opportuno scolare l’acqua in eccesso tutte le sere e tutte le mattine aiutandosi con un coperchio per trattenere i frutti all’interno del coccio.

Una volta pronte, assaggiatene una, la consistenza deve essere callosa ma non molliccia né legnosa, il sapore fruttato e aromatico anche se leggermente amaro. A questo punto se non sono già saporite per la presenza di sale (vedi sopra) salatele, poi condite con poco olio di oliva, un pizzico di buccia di arancia tagliata a dadolini e qualche pezzettino d’aglio. In frigo si conservano anche un paio di settimane, altrimenti, se ne avete molte, congelatele prima di condirle e usatele solo all’occorrenza, o, ancora, mettetele sott’olio, e usate le une e l’altro come condimento delle vostre pietanze.


Sono ottime come aperitivo, insieme a taglieri di salumi e formaggi, in cottura insieme alle carni in padella, con le verdure al forno e sono ottime per il sugo di peperoni e olive nere.

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Padellata di funghi e zucca

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Un modo per risparmiare è concentrarsi su verdure stagionali e creare dei piatti “a tema”, come questo contorno autunnale davvero gustosissimo. Ho usato i funghi champignon, i meno costosi, e la zucca che al momento si trova a palate a pochissimo. Ecco la ricetta!



Ricetta Padellata di funghi e zucca
Ingredienti
Zucca
Funghi
1 cipolla
1 spicchio d’aglio
Sale e pepe
Salvia fresca

Tagliate la zucca a pezzi e mettetela a cuocere in forno a 230 gradi per circa 20 minuti o finché sarà tenera.
Pulite i funghi e tagliateli a pezzettini.
Sbucciate e tagliate a cubetti la cipolla e l’aglio.
In una pentola fate soffriggere nell’olio d’oliva la cipolla e l’aglio. Aggiungere i funghi e fate cuocere per 10 minuti circa.
Intanto togliete la zucca dal forno e sbucciatela. Rendetela un purè con una forchetta.
Aggiungete la zucca ai funghi, salate, pepate, aggiungete la salvia e lasciate cuocere per altri 10 minuti a fuoco lento.

Servite la padellata come contorno a qualsiasi secondo, oppure con della polenta o cous cous, e se volete ci potete condire la pasta o il riso.

Quali sono i vostri contorni autunnali preferiti?


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Il lavoro che c’è dietro un bicchiere d’olio

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Ecco il secondo post di Leonardo, che è un pozzo di conoscenza! Entriamo più a fondo nella produzione dell’olio d’oliva, e scopriamo cosa c’è dietro questo preziosissimo prodotto, caro a noi italiani.



Periodi di raccolta:


In genere la raccolta delle olive avviene tra la metà del mese di ottobre e gli inizi del mese di dicembre. Le olive possono essere raccolte in differenti momenti o stadi di maturazione, ottenendo di conseguenza prodotti diversi. Raccolte precoci, ottobrine, fermano l’oliva alla fine del loro stadio così detto erbaceo.

Lo stadio erbaceo dell’oliva in genere finisce durante il mese di ottobre anche se per alcune specie molto tardive può arrivare ai primi di dicembre, con le prime colorazioni delle bacche che virano dal verde al violetto/viola. In questa fase, detta invaiatura, le olive sono ancora molto ricche di clorofilla e cominciano a caricarsi di giuste quantità d’olio e di importanti polifenoli e antociani dall’azione antiossidante e protettiva per il frutto stesso. Appena spremuto, l’olio che si ottiene è di un colore verde carico luminoso. Il gusto dell’olio sarà particolarmente fruttato ma anche in parte piacevolmente amaro e piccante.
A fine invaiatura, ovvero quando l’epitelio dell’oliva ha completato il viraggio cromatico dal violetto al viola intenso e la polpa del frutto si è imbrunita fino al nocciolo, la maturazione è completa: in questa fase le olive sono mature al punto giusto, molto cariche di olio e polifenoli e vitamine. Da questi frutti si possono ottenere oli dal sapore più dolce e dal colore più giallo oro solo lievemente tendente al verde, poiché è minore la quantità di clorofilla presente. Il “pericolo” di questa fase è che olive molto mature, se cadute per terra, possano essere intaccate da batteri, muffa o fango.
Gli oli che si ottengono da olive eccessivamente mature hanno un sapore meno intenso e una qualità meno elevata.


Metodi di raccolta:

 La raccolta delle olive viene effettuata secondo diversi metodi che sono andati evolvendosi man mano con l’evolversi dell’uomo e della sua tecnologia, ma si sono anche profondamente differenziati in base, ad esempio, alla geografia, al clima e alla cultura locale.

In Calabria, Puglia e Sicilia infatti, non è insolito vedere frondosi alberi di ulivo alti oltre 20 metri, che coprono, con l’unione delle loro chiome, il terreno circostante offrendo oltre ai loro succulenti frutti, la bellezza di paesaggi suggestivi tipicamente mediterranei, utili per passeggiate all’aperto e scampagnate estive.

Il terreno sotto questi monumentali giganti del Sud Italia è solitamente asciutto, friabile ma compatto, coperto da un letto di foglioline secche, i resti della muta dei sempreverdi. In questo caso la raccolta delle olive viene praticata principalmente attraverso due metodi: la raccattatura e la scrollatura.

La raccattatura consiste nel raccogliere le olive una volta mature, molto spesso raccolte da terra e quindi nel momento in cui cadono dai rami degli ulivi senza che ci sia stato uno stimolo esterno. Quando la maturazione è completa però, l’olio che si ricava da queste olive tenderà ad avere alcuni difetti dovuti a muffe o parassiti. Inoltre si presta particolare attenzione a non raccogliere durante la pioggia, poiché la terra e il fango attaccate alle olive possono essere forieri di difetti organolettici, acidità e tempi di conservazione dell’olio non ottimali.

La scrollatura, spesso associata alla tecnica precedente, permette di raccogliere le olive in piena maturazione, in seguito alla movimentazione del tronco degli ulivi con appositi macchinari le bacche ancora attaccate ai rami vengono precipitate su appositi teli e raccolte insieme alle altre.

Spostandoci verso il centro e il nord Italia il paesaggio cambia, le pianure fanno largo a terreni più collinari, gli uliveti si presentano diversi, distesi su declivi e pendii, a volte terrazzati nella bassa montagna. Gli alberi si abbassano molto di statura si dispongono su ordinati filari a distanza di circa 6-8 metri l’uno dall’altro. Le chiome frondose lasciano ampi spazi centrali per far filtrare la luce e i rami sono curvi verso terra, piegati dal peso del frutto. Tra un filare e l’altro molto spesso troviamo terra coltivata a cereale o fieno, oppure orti o vigne.

In questo panorama autunnale la raccolta avviene come un tempo, per brucatura e pettinatura.
La brucatura è un processo lento ed accurato e permette di raccogliere le olive a mano e selezionarle di volta in volta. Gli oli di qualità più elevata vengono prodotti con questa tecnica.
Altrimenti si usano degli strumenti simili a rastrelli con cui letteralmente si pettinano i ramoscelli carichi di frutti, che lasciano cadere il loro prezioso carico su teli appositamente stesi a raccolta.


Le moderne tecnologie hanno permesso anche di trovare sul mercato a basso prezzo delle aste motorizzate che bacchettano le olive facendole cadere sui teli. E’ la nuova declinazione di un metodo molto più antico: la bacchettatura consiste infatti nel bacchettare i rami degli alberi d’ulivo utilizzando dei bastoni. L’aspetto negativo di questo procedimento è che i frutti cadendo possono modificare la loro consistenza e inoltre la struttura degli alberi può essere lesa.

A presto la terza parte!

Per la prima parte sulla produzione e consumo dell'olio d'oliva, clicca qui.

Chi di voi ha raccolto le olive quest'anno?

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Thanksgiving: Uno dei segreti più importanti della frugalità

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Qualche giorno fa si è festeggiato in America il Thanksgiving, una festa quasi tanto importante come il Natale. È una festa che ricorda e celebra il raccolto autunnale con l’abbondanza che porta. È un’occasione però in cui gli americani, seduti assieme ad una tavola ultra imbandita, tra amici e parenti, ringraziano per ogni cosa buona che possiedono e ogni buon evento che hanno vissuto. E così anche noi qui l’abbiamo festeggiata, ed è stato davvero bellissimo, e questo mi ha fatto pensare. Vorrei quindi svelarvi uno dei segreti fondamentali di una vita veramente frugale…

Il giorno del Ringraziamento (Thanksgiving) risale ad una festa celebrata nel novembre 1623 a Plymouth in America, in occasione del raccolto di quell’anno, quando il governatore ordinò alla popolazione di radunarsi e di rendere grazie a Dio per le sue benedizioni. In realtà, i primi pellegrini arrivati in America qualche anno prima avevano avuto grandi difficoltà con la coltivazione, ma aiutati dai nativi americani, i quali indicarono loro di coltivare mais e allevare tacchini, riuscirono proprio quell’anno ad avere un primo grande raccolto. La festa continuò ad essere celebrata ogni anno e si estese anche alle altre colonie. Oggi la troviamo anche in Canada e nei paesi di lingua tedesca.

Io sono entrata in contatto con questa festa negli anni in cui ho vissuto proprio in Austria. Lì è per lo più una festa di stampo religioso, che si festeggia in chiesa i primi di ottobre. Le chiese sono adornate con grandi decorazioni di spighe e ognuno porta in un cesto di vimini dei cibi autunnali per essere benedetti. Abbiamo così deciso di cominciare la tradizione di festeggiare il Ringraziamento anche a casa con una cena tipica autunnale, utilizzando i frutti del raccolto di questa stagione.

È davvero bello cucinare piatti autunnali e preparare la tavola con decorazioni in tema, come piccole zucche, noci e castagne. E lo stare insieme gioiosamente attorno ad una tavola così bandita è meraviglioso. Ma la cosa veramente più spettacolare di questo evento, che avviene proprio dentro le mura della nostra casa, è il momento in cui ognuno a turno comincia a ringraziare per quello che ha e ha vissuto.

Noi quest’anno abbiamo voluto fare questa cosa in un modo un po’ speciale. Abbiamo preparato dei piattini su cui abbiamo messo delle candeline tealight spente. Poi abbiamo spento la luce e ogni volta che qualcuno ringraziava per qualcosa, accendeva una candelina. Man mano che si andava avanti con i ringraziamenti, la luce aumentava sempre di più, creando un’atmosfera intensa di gioia e pace.

Vi ho accennato prima di volervi parlare di uno dei segreti della frugalità (perché ce ne sono altri, poi vi svelerò anche quelli), e forse lo avete già capito, ma PER FAVORE non pensate che sia banale… è importantissimo e senza di questo non esiste frugalità!!!


Se avete poco, fate fatica a parare il bilancio, se siete frustrati perché non potete permettervi questo e quello, anche se fosse una cosa che (voi pensate) hanno tutti, se vi lamentate perché non potete concedervi mai niente, o non dormite la notte perché siete indebitati fino al collo proprio perché non potevate rinunciare a quelle cose in realtà superflue, se siete poveri, tristi, stanchi, arrabbiati, schifati…. quello che vi serve è imparare a essere RICONOSCENTI!!!! E guardate non è così facile esserlo, dico esserlo veramente.

Guardate… nell’esercizio che abbiamo fatto giovedì sera, all’inizio eravamo tutti un po’ timidi e riservati, non viene naturale ringraziare perché bisogna riflettere e tirare fuori dalla nostra vita, di cui siamo normalmente severi giudici, tutto il bene che in effetti c’è, le cose che abbiamo ma che prendiamo per scontate, le persone che ci amano, ma che non vediamo più con gli stessi occhi perché sono sempre lì, e gli eventi fortuiti che abbiamo vissuto, e guardate che ce ne sono tanti, sapete... i “poteva andare peggio”.

Insomma, quando noi abbiamo cominciato a fare il giro dei ringraziamenti e ad accendere le candeline, qualcosa si è sciolto dentro di noi, e ad ogni giro (ne abbiamo fatti alcuni) i ringraziamenti erano sempre più profondi e sinceri. Alla fine una grande gioia e pace ci ha pervaso, e ciò mi ha dato la sensazione di aver celebrato una delle più belle feste della mia vita. Perché è proprio questo quello che fa il ringraziamento, porta una luce in noi, così forte che neanche vi immaginate, essa tramuta il brutto in bello, ogni preoccupazione in pace, ed è solamente con questa pace che possiamo rimboccarci le maniche, cambiare atteggiamento e risolvere tutti i problemi che abbiamo di fronte. La vita con questa luce diventa dolce, facile, allegra, e siamo orientati meglio verso una possibile soluzione.

Ovviamente questa pratica del ringraziamento non deve limitarsi all’ultimo giovedì di novembre di ogni anno, altrimenti cambierà poco. Vi consiglio quindi di cominciare una nuova tradizione nella vostra routine giornaliera: la sera, prima di andare a dormire, quando potete mettervi comodi a pensare, prendete un quadernino e cominciate a scrivere quello per cui OGGI siete riconoscenti. Fatelo regolarmente e dopo qualche giorno vedrete subito la differenza nella vostra vita, GARANTITO!!!

Buon Ringraziamento!!

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I prezzi dell'olio d'oliva

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Ecco il terzo articolo sull'olio d'oliva di Leonardo. Oggi parliamo di prezzi e di come fare per avere un olio di qualità ad un costo modico. Essere frugali non significa accontentarsi di beni di scarsa qualità solo perché sono economici, ma cercare la migliore qualità possibile al miglior prezzo. Ecco il post.


Oltre all'attività di raccolta precedentemente descritta, va considerato anche l’intero mantenimento annuale dell’oliveto. Le attività principali sono la potatura delle piante, che spesso si effettuano almeno due volte l’anno, la concimazione della terra e la disinfestazione dalla mosca e dai parassiti, che, effettuata coi metodi più naturali, a volte, prevede l’utilizzo di trappole appositamente preparate a base di aceto e/o lievito in acqua zuccherata, mentre in coltivazioni estensive si effettua con pompaggi di antiparassitari e verderame direttamente sulla chioma.

Il lavoro che c’è dietro a 100 chili di oliva è quindi circa di 6 ore-uomo per la raccolta, altre 6 ore per
la potatura e circa 3 ore-uomo per le altre attività di mantenimento. Quindi un totale di circa 2 giorni di lavoro completi (da 8 ore di lavoro) quindi diciamo circa 180 euro, standoci molto stretti. La molitura e lo stoccaggio costano circa 15-20 euro ogni 100 chili. Quindi il costo totale di 100 chili di oliva si aggira intorno ai 200 euro. Considerando che l’olio è in percentuale variabile circa il 15% del peso del frutto ecco che 15 chili d’olio (badate bene, un chilo d’olio equivale a circa 1,087 litri) costano 200 euro.

L’industrializzazione può portare questo prezzo ad abbassarsi di circa il 10%-20% ma comunque per un chilo di olio extravergine di oliva italiana raccolta e spremuta in Italia occorrono circa dagli 8 ai 10 euro !!!

E’ evidente che ogni altro prezzo inferiore a questo può voler dire essenzialmente due cose:

-          Le olive provengono da paesi extraeuropei dove il costo della manodopera è molto più basso che in Italia.
-          L’olio è di qualità più scadente e viene deprezzato come sottoprodotto dell’extravergine di oliva.

In ogni caso per avere il polso della situazione annuale dei prezzi degli oli italiani basta visitare il sito:

Si può osservare distintamente che c’è grande variabilità per i prezzi dell’olio di oliva, oltre che per tipologia di prodotto (lampante, vergine o extravergine), soprattutto per origine geografica.
Il marchio DOP pesa molto sulla scelta, ma come si può vedere si possono trovare ottimi oli DOP extravergine siciliani o calabresi a prezzi contenuti. In questo caso molto dipende dalle tecniche e dai metodi di raccolta, dalle grandi quantità e dalla vicinanza degli oliveti dai mulini che abbattono i prezzi di trasporto e molitura.
Inoltre non avere il marchio DOP non significa necessariamente cattiva qualità dell’extravergine.



La cosa migliore da fare:


A mio avviso il miglior modo di approcciarsi a questo indispensabile elemento della nostra cucina è quello di approvvigionarsene nei mesi della spremitura delle olive.

Infatti se l’utilizzo dell’olio extravergine di oliva è un’assicurazione sulla nostra salute e su quella dei nostri figli, l’utilizzo dell’olio extravergine di oliva appena spremuto diviene una vera e propria garanzia di benessere.

Pertanto si potrebbe agire in questo modo:

-          fare una stima dei consumi annui di olio, nel mio caso circa 40-45 chili di olio per 4 persone per anno, e approvvigionarsi direttamente dai produttori più fidati e dai molini più accreditati, stoccandolo in latte o contenitori ben disinfettati da 3 o 5 litri. Infatti l’olio a contatto con l’aria perde le sue proprietà e tende ad ossidarsi. Pertanto si apre ogni latta al bisogno e si travasa in bottiglie per l’utilizzo.
-          La logica dal produttore al consumatore consente di risparmiare moltissimo vetro e trasporti, di inquinare meno e favorire una giusta retribuzione ai lavoratori che sono impiegati negli oliveti.
-          Il consumo di olio appena spremuto è rigorosamente a crudo e un cucchiaino a digiuno appena svegliati. Le cotture con l’olio extravergine devono essere delicate evitando soffritti e fritture, ma preferendo conservazioni sott’olio a freddo e condimenti a crudo.
-          Per la frittura invece è più saggio utilizzare olio di oliva, che è comunque migliore dell’olio di semi, per le sue proprietà e perché ha un punto di fumo più alto, più adatto cioè a sostenere le alte temperature senza alterazioni chimico-fisiche. Suggerimenti a questo link: http://www.my-personaltrainer.it/oli-friggere.htm

Ti ringrazio tanto Leonardo per queste preziose informazioni!!

Gli altri due post sull'olio d'oliva:


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Come formulare dei buoni propositi per il nuovo anno ed effettivamente realizzarli

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Buon 2018 a tutti! All'inizio di ogni gennaio tendiamo sempre a riflettere sulla nostra vita e a determinare dei nuovi obiettivi da raggiungere. È il nuovo anno e desideriamo voltare pagina, ricominciare da capo e cambiare alcune aree o addirittura tutta la nostra vita. Il desiderio è forte e questa occasione ci motiva a fare qualcosa di nuovo. Il problema è che molto spesso gli obiettivi che desideriamo raggiungere si perdono nel corso dell’anno, rimangono un ideale ma non si concretizzano. In questo post parliamo quindi di come porre degli obiettivi concreti ed effettivamente realizzarli!

1) La prima cosa da fare è prendersi un po’ di tempo, avere a portata di mano carta e penna, preferibilmente un quaderno o un blocco, mettersi comodi sul divano, con una tazza di tè, caffè, e magari biscotti, per rendere il processo più piacevole, ed eliminare ogni distrazione, niente televisione, social media, WhatsApp, ecc. L’unica persona con cui dovete comunicare ora è voi stessi.

2) Riflettete su ciò che davvero desiderate e volete raggiungere.Non mettete limiti ai vostri obiettivi, non pensate: "Questo non si può", "Questo è impossibile", altrimenti finirete con lo scrivere obiettivi che non sono realmente ciò che volete o che non risolvono effettivamente i vostri problemi. Rimanete però nell’ambito del buon senso: per esempio, obiettivi da raggiungere quest’anno come voglio vincere 3 miliardi di euro alla lotteria o voglio andare sulla luna, non sono realistici!

3) Scrivete almeno 10 obiettivi da raggiungere. Potete scriverne di più, ma se sono troppi sarà più difficile gestirli. Meglio averne meno e raggiungerli tutti. Pensate quindi a ciò che è più importante e a ciò che desiderate di più.

4) Siate precisi nei vostri obiettivi. Per esempio, obiettivi come “voglio perdere peso”, “voglio guadagnare di più”, “voglio risparmiare”, “voglio cambiare lavoro”, ecc. sono troppo generici. È importante invece specificare cosa davvero vogliamo raggiungere, per formare un’idea reale nella mente e concretizzarla meglio nella nostra vita. Un esempio di obiettivi concreti è “voglio dimagrire 10 kg”, “voglio guadagnare 2000 Euro al mese”, “voglio risparmiare 10.000 Euro”, “voglio mettermi in proprio e aprire un ristorante”, ecc. 
  
5) Dopo aver scritto la lista dei vostri obiettivi, scrivete ogni obiettivo su un foglio di quaderno e al di sotto fate una lista di azioni che vi aiuterebbero a raggiungere questo obiettivo. Fate un vero e proprio brain storming, e pensate ad ogni singolo passo che vi aiuti ad avvicinarvi più possibile alla realizzazione del vostro proposito. Non vi fate prendere dall'ansia e dallo sconforto di trovarvi di fronte a tante cose da fare, pensate ora che siete rilassati sul divano e che state semplicemente facendo una lista, pianificando il vostro intero anno. Le azioni si faranno passo dopo passo, non tutte in una volta, ed in modo organizzato.

6) Poi dividete l’anno in 4 trimestri. Suddividete le azioni dei vostri obiettivi in questi 4 trimestri. In questo modo, per il primo trimestre vi potrete concentrare solo sulla prima fase delle azioni da concretizzare. Questo è un ottimo metodo per mantenere la motivazione, avvicinarsi in modo pratico al raggiungimento degli obiettivi e avere un approccio più realizzabile e organizzato. Per esempio, se volete dimagrire 10 kg entro la fine del 2018, nel primo trimestre decidete di dimagrirne 3, che poi sono 1 Kg al mese, circa 250 gr. alla settimana! Come sarà la mia dieta per raggiungere questo obiettivo? Quali esercizi farò e per quante volte alla settimana? Tutto questo processo concretizza al massimo i nostri propositi e ci fa visualizzare nella nostra mente le azioni concrete da intraprendere.

7) Fate quindi un piano giornaliero, settimanale e mensile della vostra vita concreta, quando vi alzate la mattina, quando andate al lavoro, quando tornate a casa, e ogni attività settimanale e mensile consueta. Aggiungete poi nel vostro piano le azioni che corrispondono al raggiungimento dei vostri obiettivi. Se sono azioni di routine, come andare a correre ogni giorno, integratele nel piano giornaliero o settimanale. Se sono azioni da fare una volta sola, per esempio aprire la partita IVA, guardate quando nel corso della settimana o mese avete del tempo libero e scrivete l’azione sul calendario! Scrivete anche l’orario in modo tale da effettuare quell'azione concretamente.

8) Alla fine di ogni trimestre, riguardate i vostri obiettivi e le azioni corrispondenti, spuntate quelle compiute e passate al trimestre successivo. In questo modo vi renderete subito conto di quanto progresso avrete fatto e quanto più vicina è la realizzazione concreta dei vostri propositi.

Vedrete che seguendo questo metodo riuscirete a realizzare i vostri desideri molto prima di quanto pensiate!

Allora, che cosa volete raggiungere quest’anno? Scrivete i vostri propositi nei commenti!


Vi auguro un 2018 pieno di successo!!!

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