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Channel: Vita Frugale
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Cucire i vestiti da sé: si risparmia?

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Uno dei cardini della frugalità è quello di auto-produrre il più possibile da sé, questo per risparmiare sul prodotto comprato e anche per tornare alla vita di una volta, quando era consuetudine creare in proprio beni più genuini e artigianali. Il cucito rientra nelle qualità che si dovrebbe (potrebbe) avere per realizzare capi e biancheria senza ricorrere agli acquisti del bene finito. La domanda è: se in molti campi l’auto-produzione conviene in termini monetari, lo stesso vale anche per il cucito? Ecco alcune considerazioni:

Intanto è ovvio che la premessa di questo discorso è che si abbia effettivamente la capacità di cucire. Ciononostante, sostengo che acquisire nozioni di taglio e cucito sia estremamente proficuo, una capacità che può sempre risultare utilissima nella vita.
Detto questo, vediamo i vantaggi e gli svantaggi di intraprendere attività di cucito nell’ambito domestico per produrre biancheria varia per la casa e capi di vestiario:

Vantaggi:
  • Se si acquistano stoffe e accessori a buon mercato si può risparmiare molto creando tende, tovaglie, tovaglioli, asciugamani, presine, sottopentole, ecc.
  • Con poco materiale si possono realizzare velocemente indumenti per i neonati e i bambini.
  • Alcuni capi come gonne, scialli, vestiti semplici, berretti, sono di facile realizzazione e richiedono poca stoffa.
  • Il rammendo allunga la vita dei capi e della biancheria in casa.


Svantaggi:
  • Bisogna saperlo fare.
  • Bisogna avere la passione per il cucito.
  • Ci vuole tempo.
  • Se il materiale acquistato per realizzare i capi ha scarsa qualità non dura a lungo.
  • È meglio comprare i vestiti durante i saldi e al mercato a basso prezzo, che perdere tempo a cucire.
  • Bisogna avere una macchina da cucire.


Ora vediamo che entrambi le visioni hanno degli elementi validi di discussione. Io personalmente sono arrivata ad una conclusione da “via di mezzo” che vi mostro qui di sotto:

  1. Saper cucire è comunque un arricchimento delle proprie capacità e almeno per utilizzarlo nel rammendo ritengo che sia importante avere un minimo di nozioni di base.
  2. Non credo che serva proprio la passione per il cucito per mettersi a cucire, ma quella dell’auto-produzione sì. Come tante altre capacità e nozioni che si acquisiscono per creare qualcosa, la prima fase può risultare faticosa, ma il risultato finale ripaga sempre lo sforzo.
  3. La qualità dei tessuti e del materiale è preferibile che sia, non dico buonissima, ma accettabile, e per questo si può ricorrere benissimo ai saldi sulle stoffe nei negozi specializzati. Al mercato occorre guardare bene e acquistare solo se le stoffe hanno una qualità accettabile.
  4. Lo stesso discorso però vale anche per i vestiti. Chi preferisce comprarli dovrebbe fare attenzione anche ad un minimo di qualità, altrimenti un capo comprato e divenuto inutilizzabile dopo la prima lavatrice sono solo soldi buttati.
  5. L’idea del cucito in casa è rivolto soprattutto a ciò che facilmente si può realizzare, come la biancheria domestica (grandi quadrati o rettangoli per fare tende e tovaglie non sono difficili da realizzare), coperte quilt/patchwork e capi di vestiario realizzati da modelli di semplice realizzazione. 
  6. Vestiti, pantaloni e cappotti a livello di alta sartoria sono realizzabili solo da esperte, e non è di questo che sto parlando qui.
  7. Si può senz’altro integrare il cucito di ciò che è realizzabile secondo le capacità, l’indole e le possibilità di ognuno, con l’acquisto di vestiti e biancheria durante i saldi e a basso costo.
  8. È ovvio quindi che se si lavora tutti i giorni dalla mattina alla sera, sarà difficile dedicarsi al cucito e si preferirà comprare tutto.


Conclusione: insomma, io penso che volendo si possono acquisire nozioni di cucito, realizzare notevoli capi di biancheria e vestiario e risparmiare molto, integrando il tutto con capi acquistati a buon mercato.


Cosa ne pensate? Vi piace cucire? Cosa avete realizzato per la casa o per voi e la vostra famiglia?

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